L’11 marzo la Giunta regionale ha approvato il piano strategico di attivazione progressiva di strutture di area critica, integrato poi con tre delibere l’attivazione di aree sanitarie temporanee per la cura di pazienti contagiati da coronavirus presso altrettanti presidi sanitari privati.

Sono proprio queste ultime a finire nel mirino dei Progressisti che hanno presentato un’interrogazione per, spiegano, “Avere conoscenza degli atti preparatori e istruttori che hanno preceduto l’approvazione del piano, comprese le successive integrazioni riferite alle strutture private”.

“Una di queste delibere non risulta ancora pubblicata sul sito della Regione. Le altre sembrano essere lacunose e non specificano alcuni dati fondamentali come, ad esempio, la disponibilità di personale specialistico e la copertura dei costi”, queste le loro parole.

A loro modo di vedere, “È fondamentale pretendere la massima trasparenza queste decisioni non sono state condivise con il Consiglio regionale e neppure con la Commissione sanità. L’emergenza in corso, per il cui superamento vorremmo dare il nostro pieno contributo, proprio per la sua gravità non può essere motivo per bypassare il ruolo del Consiglio”.

“È importante – concludono – capire se prima di prendere queste decisioni sia stata fatta una analisi dei costi, del livello di assistenza e delle possibili alternative fornite dal sistema pubblico”.