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Nell'ambito di una delle inchieste aperte in Sardegna per la gestione dell'emergenza coronavirus negli ospedali e case di risposo, i carabinieri, su richiesta del pubblico ministero della Procura di Cagliari Paolo De Angelis, hanno acquisito le cartelle cliniche di alcuni ospiti della casa di riposo Divina Provvidenza di Sanluri, dove sono state registrate nove morti.
La notizia è stata rivelata dal quotidiano L'Unione Sarda e confermata all'ANSA. Ancora nessuna ipotesi di reato né alcun nome è stato iscritto nel registro degli indagati. In Procura si procede alla verifica di tutte le segnalazioni che stanno arrivando, sia dagli esposti che dagli articoli di stampa, così poi da aprire singoli fascicoli d'inchiesta.
Per ora tutte le segnalazioni finiscono in un unico raccoglitore e vengono esaminate dal procuratore aggiunto De Angelis e da altri cinque magistrati che lavorano nel pool della sicurezza nei luoghi di lavoro. Così nei giorni scorsi i militari di Sanluri, coordinati dal capitano Aldo Meluccio, avevano raccolto gli articoli di stampa che trattavano dei decessi nella residenza per anziani, chiusa un mese fa dal sindaco Alberto Urpi, e ora vogliono ricostruire la situazione clinica di ogni singolo paziente.
Dei 20 ospiti a cui erano stati effettuati i tamponi nei gironi scorsi, 17 erano risultati positivi, come anche tre operatori e due delle suore che gestiscono la struttura.