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"Confido molto nel buon senso e nella ragionevolezza dei cittadini davanti a questa grande emergenza nazionale".
Cosi' il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, risponde a una domanda dell'AGI su come si faranno rispettare gli obblighi retroattivi della quarantena domiciliare e di autodenuncia alle autorita' sanitarie per coloro che sono arrivati in Sardegna, in 'fuga' dalle zone piu' colpite dal coronavirus, nei 14 giorni precedenti a una nuova ordinanza piu' restrittiva firmata ieri a tutela dell'isola.
"Si tratta di misure volte a prevenire e contenere un virus particolarmente insidioso per la salute di tutti. Prima di tutto, mi rivolgo alla coscienza di chi potrebbe, in prima persona, esserne il vettore".
Le forze dell'ordine andranno a 'cercare' chi non si e' adeguato, visto che la Regione ha previsto una sorta di 'censimento', raccogliendo, tramite i vettori, nominativi e luoghi di dimora di coloro che hanno alimentato quest'esodo, in particolare nelle seconde case in Sardegna?
"L'ordinanza va ora vista in combinato col Dpcm", precisa Solinas, "che ha esteso all'intero territorio nazionale le misure preventive delle zone rosse. La sanzione per la mancata osservanza delle prescrizioni e' quella prevista dall'articolo 650 del codice penale, salvo il fatto che non costituisca piu' grave reato".
La pena è l'arresto fino a 3 mesi o l'ammenda fino a 206 euro. "Questo significa", conclude il presidente della Regione Sardegna, "che tutte le forze dell'ordine sono tenute a far osservare le prescrizioni".