PHOTO
“Considerati gli sviluppi legati alla diffusione del coronavirus anche in Sardegna e ai contenuti del decreto firmato dal presidente del Consiglio Conte, crediamo indispensabile affrontare sin da subito la situazione nell’Isola con misure straordinarie, molto più consistenti di quelle messe in atto finora”.
È questa la posizione della Cgil che bolla come “Grave l'atteggiamento del presidente Solinas che non ha ancora convocato i sindacati nonostante la richiesta di incontro urgente dei giorni scorsi”), e richiama la Regione a un ruolo di “Maggiore coordinamento e vigilanza sull’attuazione effettiva delle misure già prese e di quelle che si deciderà, speriamo presto, di mettere in campo".
A loro modo di vedere è “Il caso di estendere forme di sorveglianza sanitaria a quanti abbiano fatto ingresso in Sardegna dalle zone a rischio nelle ultime due settimane e non soltanto a partire da oggi, come recita l'ordinanza presidenziale di Solinas”.
“Mai come oggi siamo chiamati tutti alla responsabilità, la politica, la società civile, le imprese – queste le parole del segretario Cgil Michele Carrus -. I cittadini devono essere accompagnati e sostenuti in questo momento difficile con informazioni costanti, input precisi sulle precauzioni, ma anche restrizioni laddove siano necessarie per la tutela della salute pubblica. Per questo chiediamo al presidente della Regione di istituire anche in Sardegna, come si è fatto altrove, un'apposita cabina di regia che coinvolga le rappresentanze delle parti sociali e degli enti locali”.
A suo modo di vedere “Servono più controlli nei luoghi di lavoro, ma anche in tutti i luoghi ad alta frequentazione, dalle passeggiate ai locali pubblici, perché è in gioco il diritto alla salute di tutti”.
L’appello del Sindacato a Regione, Anci e Cal e alle Associazioni datoriale è quello di “Raggiungere un'intesa quadro che spinga a fare rapidamente accordi aziendali/settoriali, o che possa anche supplire alla loro assenza, sulla riorganizzazione del lavoro temporanea da effettuare e sul correlato trattamento del personale”.
“Un accordo che – secondo la Cgil – deve essere poi recepito in una o più apposite ordinanze della stessa Regione che, ove opportuno e possibile, assuma misure specifiche anche in Sardegna, e chiami tutti a rispettarla, studiando gli opportuni atti amministrativi da adottare per l'uso degli ammortizzatori sociali e/o di strumenti speciali d'intervento. Anche a questo dovranno guardare tutte le specifiche misure che verranno predisposte nei singoli assessorati, come Sanità, Turismo e Industria, che hanno risposto alle sollecitazioni del sindacato fissando incontri per domattina e per dopodomani, oltre che ad affrontare le specifiche questioni di competenza e gli stati di crisi settoriale (grave è la situazione del terziario, in particolare nelle attività turistiche)”.
“Nessuno può sentirsi esente dall’assumere atteggiamenti precauzionali, in nessun settore lavorativo, nelle grandi come nelle piccole imprese – ha concluso il segretario -. Il sindacato lancia un vero e proprio appello alla collaborazione di tutti, delle parti datoriali private e dei soggetti pubblici, per superare questa complicata fase critica”.