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I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, insieme ai colleghi della Compagnia di via Nuoro, hanno intensificato i controlli per contrastare l’abusivismo commerciale e accertare irregolarità di natura igienico-sanitaria: in particolare è stato segnalato alle competenti Autorità Amministrativa e Sanitaria, Sikder Ohidul, cittadino del Bangladesh, 35enne, commerciante, ritenuto responsabile di “attivazione di deposito di alimenti senza le previste autorizzazioni e mancata attuazione delle procedure di autocontrollo”.
I Carabinieri infatti hanno individuato un locale affittato dall’extracomunitario in via Napoli, accertando che lo stesso era stato adibito a deposito di alimenti e bevande senza averne dato preventiva notifica all’Autorità competente.
All’interno del locale, di circa 40 metri quadri, c’era di tutto, conservato in pessime condizioni: materiale e le attrezzature per un valore approssimativo di 110mila euro, così come gli alimenti e le bevande presenti, per un valore commerciale complessivamente quantificato in circa 45mila euro, sottoposti a sequestro amministrativo, mentre le violazioni amministrative da contestare ammontano complessivamente a 5mila euro.
In via Del Fangario, sempre a Cagliari, il sopralluogo all’interno di un ristorante – market cinese, i Carabinieri hanno denunciato all’Autorità Amministrativa e Sanitaria una donna 31enne di nazionalità cinese, titolare dell’attività commerciale: è responsabile di aver omesso di mantenere i requisiti minimi igienico strutturali del proprio esercizio, di aver omesso di tenere puliti e in buone condizioni i locali e le attrezzature del laboratorio di produzione e deposito alimenti e per aver omesso di applicare procedure di autocontrollo secondo il sistema HACCP.
Non solo, nell’area dedicata a deposito delle materie prime e della cucina, ma anche in tutte le attrezzature presenti, sono state accertate gravi “carenze igienico strutturali dovute a presenza di sporcizia, notevole sporco pregresso, ragnatele, ruggine, pareti scrostate, alimenti poggiati sul pavimento e presenza di materiali non pertinenti all’attività”.
Al termine del blitz la responsabile è stata diffidata dal “proseguire l’attività di preparazione e somministrazione di alimenti e bevande, con conseguente immediata chiusura dell’esercizio stesso, fino alla completa rimozione delle carenze riscontrate e al ripristino delle condizioni ottimali”. In questo caso specifico, le violazioni amministrative accertate per un valore complessivo di 3mila euro.