Mentre nelle campagne di Nule e in tutto il territorio del Goceano fin dalle prime ore di questa mattina è in corso una vasta battuta alla ricerca di Stefano Masala, il 28enne la cui scomparsa di giovedì scorso è legata all'omicidio di Gianluca Monni, il diciannovenne ucciso con tre fucilate venerdì a Orune mentre aspettava l'autobus per andare a scuola, gli inquirenti dopo il vertice blindato di ieri nella Procura di Nuoro mantengono il più assoluto riserbo.

In queste ore le unità cinofile e i sommozzatori dei Carabinieri stanno concentrando le ricerche nel lago Lerno, nel territorio di Pattada, proprio a pochi chilometri dal luogo dove è stata ritrovata bruciata la Opel Corsa del padre di Stefano Masala.

Il giovane, con problemi di salute, appare una vittima dei suoi presunti amici, i due ragazzi di Nule sentiti dagli inquirenti sui quali si concentrano i maggiori sospetti sull’omicidio di Gianluca Monni. Secondo quanto appreso dall'avvocato Gianfranco Piscitelli, presidente dell'associazione Penelope e che rappresenta la famiglia, la sera della scomparsa il giovane si fece prestare la Opel Corsa dal padre lasciando intendere di dover andare a un appuntamento galante.

Da allora di lui non si è saputo più nulla. Appare sempre più probabile che l'auto, trovata bruciata tre giorni fa nelle campagne di Pattada, è quella con la quale si era allontanato da casa e, con tutta probabilità, è anche quella utilizzata per l'omicidio.

Qualcuno al momento dell'agguato ha infatti notato sulla Opel dei fiocchi bianchi, resti di un addobbo del matrimonio del fratello della madre di Stefano Masala celebrato circa una settimana fa.