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Roma, 7 mar. (Apcom) - Violenza sulla moglie e sulla figlia minore. Per questo un 36enne palermitano, con precedenti di polizia, è stato allontanato dalla casa familiare perche ritenuto responsabile di abuso di mezzi di correzione e maltrattamenti in famiglia. La decisione è stata presa dal Gip di Palermo, Silvana Saguto, su richiesta del Pm, Vella Ancora. Il provvedimento è stato eseguito dalla squadra mobile di Palermo. Le violenze duravano da anni, soprattutto nei confronti della figlia. L'uomo la insultava scagliandola addirittura in più di una circostanza contro gli infissi, oltre che sulle scale di casa. Violenze anche sulla moglie, vittima a sua volta di ripetute pratiche vessatorie e di lesioni fisiche. L'episodio è emerso nei giorni scorsi quando la giovane madre ha accompagnato sua figlia 13enne all'ospedale per escoriazioni ed ecchimosi. Ai medici le due donne hanno fornito una versione di comodo del fortunoso incidente domestico. Immediata la segnalazione alla polizia che ha fatto scattare le indagini. Il clima di terrore e omertà in famiglia è stato finalmente rotto e la donna ha testimoniato denunciando le violenze domestiche. Proprio per rendere più efficace l'azione degli agenti impegnati anche in questo settore, nei prossimi giorni prenderanno il via dei corsi di perfezionamento tenuti dal dirigente della sezione della squadra mobile di Palermo. Si parlerà di prevenzione e repressione di violenze familiari e abusi su minori e donne, ma anche delle dinamiche psicologiche per fare in modo da sostenere le vittime degli abusi, anche alla luce della tipizzazione di nuovi reati nel settore, come lo "stalking".
Gli Agenti della Polizia di Cagliari ieri pomeriggio hanno tratto in arresto Mirel Becheru, 23enne senza fissa dimora, e hanno denunciato un minore con l’accusa di furto aggravato. Il terzo minorenne coinvolto, invece, non è imputabile.
Becheru è stato anche denunciato in stato di libertà per possesso ingiustificato di arnesi finalizzati allo scasso.
L’episodio si è verificato intorno alle ore 16.30, quando il responsabile di un’attività commerciale di Via Manno ha richiesto l’intervento della Polizia in quanto aveva notato tre giovani, di etnia rom, che si aggiravano fra gli scaffali con fare sospetto.
Il commerciante, visto che i giovani si erano introdotti in un camerino con numerosi capi di vestiario, e sentendo provenire dalla cabina il rumore di tessuti che venivano strappati, ha subito chiamato il 113.
Gli Agenti, giunti immediatamente sul posto, hanno bloccato i tre mentre uscivano dal camerino. Il più grande, alla vista dei poliziotti, ha appoggiato un giubbotto negli scaffali. All’interno dello stesso gli operatori hanno rinvenuto diverse placche antitaccheggio, occultate nelle tasche.
Il giovane, sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso di 6 maglie di varia fattura; un paio di pantaloni, 1 camicia, due paia di scarpe e uno strumento artigianale utilizzato per rimuovere le placche antitaccheggio.
Su disposizione del P.M. di turno presso il Tribunale dei Minori i due sono stati riaffidati ai genitori mentre Becheru è stato tratto in arresto e trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa del processo per direttissima previsto nella mattinata odierna.