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È uscito nelle sale cinematografiche il 23 ottobre il film La vita va così di Riccardo Milani, che porta sullo schermo una storia vera, potente e poco raccontata fino a oggi: la vicenda di Ovidio Marras, il pastore sardo divenuto simbolo della difesa del territorio contro la speculazione edilizia.
Un film che racconta una scelta
Ambientato nella Sardegna sud-occidentale, la pellicola narra la storia di Efisio Mulas (interpretato da Giuseppe Ignazio Loi), un pastore che vive tranquillo nel suo podere accanto al mare, con le sue vacche e le sue giornate scandite dal ritmo della natura.
Quando un grande gruppo immobiliare propone l’acquisto di quel terreno — ai fini della costruzione di un resort di lusso — lui rifiuta. Non sono solo i soldi in gioco, ma la terra di famiglia, la memoria, l’identità. Il cast è impreziosito da nomi come Virginia Raffaele, Aldo Baglio, Diego Abatantuono e Geppi Cucciari.
Tra le scene emergono il paesaggio selvaggio della costa, la tensione tra lavoro e ambiente, la comunità che si spacca, il legame dell’uomo con la sua terra. Come sottolinea Milani, «difendere non è solo dire no, ma scegliere la propria dignità».
La vera storia di Ovidio Marras
Ovidio Marras nacque e visse a Teulada, nel sudovest dell'Isola. Allevatore per vocazione, proprietario di un podere nella zona di Capo Malfatano, si dedicò alla pastorizia, ai pascoli, alla terra. La sua vita cambiò negli anni Duemila, quando una grande società immobiliare (Sitas S.r.l.) propose la realizzazione di un enorme resort turistico-edilizio proprio nell’area vicina al podere di Marras, con villette, alberghi, campi da golf.
L'allevatore sulcitano si rifiutò di vendere il suo terreno e la sua casa divenendo protagonista di una clamorosa battaglia legale divenuta anche culturale e politica. Quando la strada di accesso al suo terreno venne deviata per favorire la costruzione della lussuosa struttura, lui intraprese contenziosi, ottenendo sentenze favorevoli finché nel 2016 i lavori vennero definitivamente bloccati. Ovidio Marras è morto nel gennaio 2024 all’età di 93 anni nella sua casa al mare, a poca distanza dai residence mai terminati e finiti all'asta.
La sua figura è divenuta emblematica: un uomo comune che ha difeso la sua terra, facendo emergere il conflitto tra sviluppo economico e tutela del paesaggio, tra lavoro e dignità.
Una vicenda da ricordare
La vicenda di Marras non è solo un fatto locale: è una metafora dei tempi in cui viviamo. Mette a fuoco temi cruciali — il diritto alla terra, il modello di sviluppo che vogliamo, il valore dell’identità – e lo fa con la forza di un uomo che non aveva altro che la sua casa, la sua terra, e la sua decisione di non arrendersi.
Il film La vita va così dà voce a questa storia, la porta davanti a un pubblico nazionale e ricorda che a volte un «no» coraggioso pesa più delle offerte milionarie.

