Sono quattro in pochi giorni le persone ufficialmente indagate per la scomparsa di Stefano Masala.

Il 9 febbraio, il minorenne di Nule già sospettato per l'omicidio di Gianluca Monni era stato accusato anche dell'omicidio di Masala. Di oggi, invece, è la notizia che anche i nomi del padre del ragazzino, di un suo cugino e di un amico ozieresi sono finiti nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Nuoro.

Per i due cugini (entrambi già indagati per l'omicidio Monni) la pesantissima accusa è di aver assassinato anche Stefano Masala, il cui corpo non è mai stato trovato.

Il padre del ragazzino e l'amico sono invece new entry per quanto riguarda le indagini su questa brutta storia, pur avendo destato già da tempo l'attenzione degli inquirenti.

La figura del padre del giovanissimo indagato, in particolare, ricorreva nella ricostruzione delle trattative portate avanti da un gruppo di persone del Goceano (di cui faceva parte il figlio) a cui era stata sottratta una pistola nel corso della lite in cui erano state coinvolti a Orune e che le aveva viste contrapposte a Gianluca Monni e compagni nel dicembre 2014. Le trattative, il cui esito non è ancora chiaro, riguardavano proprio la restituzione dell'arma.

L'accusa per l'amico del ragazzino di Nule e del cugino, invece, è di favoreggiamento per quanto riguarda l'incendio che distrusse la Opel Corsa del padre di Stefano Masala, ritrovata in fiamme nelle campagne di Pattada, a pochi chilometri dal lago Lerno. Il giovane, tra l'altro, avrebbe fatto parte del gruppo di goceanini coinvolti nella zuffa di Orune che pare essere all'origine di questa terribile scia di sangue.