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“Ieri sera siamo riusciti a bloccare un tir che trasportava pale eoliche a pezzi con una manifestazione pacifica nata spontaneamente. C’erano tutti: donne, uomini, anziani, gente per bene, stanchi dei continui soprusi”.
È la voce dei manifestanti che da giorni, con un presidio permanente al porto industriale oristanese, si battono contro la “barbara speculazione energetica che vogliono perpetrare ai danni del nostro territorio e della nostra gente”.
Si è registrato anche qualche momento di tensione ieri sera, quando i manifestanti hanno bloccato l'uscita dal porto di Santa Giusta del convoglio con le pale eoliche che dovranno sostituire un impianto nel centro Sardegna. La polizia, in tenuta antisommossa, ha bloccato un uomo, subito rilasciato.
“Che cosa è rimasto alla nostra terra se non la sua bellezza? – ha detto al microfono una manifestante rivolgendosi alle forze dell’ordine - Non abbiamo servizi, trasporti, per doverci curare o per studiare dobbiamo spesso attraversare il mare. Con quale sguardo attraversiamo il mare, se non con la fierezza della bellezza del nostro paesaggio e la ricchezza della nostra cultura. Cosa racconterete ai vostri figli domani se oggi non fate nulla per fermare lo scempio che si sta prospettando per questa terra?”.
Stasera è stato annunciato un nuovo presidio. Nel frattempo, la prefettura sta monitorando il tutto e ieri ha fatto il punto in un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. "La situazione - ha spiegato il prefetto Salvatore Angieri a margine dell'incontro - è sotto controllo e attentamente monitorata. Si tratta di manufatti destinati alla manutenzione straordinaria di installazioni autorizzate da tempo e che hanno superato positivamente ogni procedura amministrativa, inclusa la Valutazione di Impatto Ambientale della Regione. Invito quindi tutte le parti in gioco a mantenere i toni di una protesta civile, nel pieno rispetto sia del diritto alla libertà di espressione che dei diritti altrui, tra cui la libertà d'iniziativa economica".
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