Un telefono cellulare, eroina e hascisc sono stati sequestrati nei giorni scorsi dalla Polizia penitenziaria nel carcere di Uta. A darne notizia è il segretario regionale del Sappe, Sindacato autonomo Polizia penitenziaria.

"Ieri durante un'accurata perquisizione avvenuta in una sezione del circuito detenuti media sicurezza, la Polizia Penitenziaria ha rinvenuto un microtelefono cellulare addosso ad un ristretto, ben occultato nelle parti intime tanto da avere reso necessario il ricorso ad accertamenti radiologici. Questo importante risultato fa seguito ad un'altra operazione eseguita qualche settimana fa sempre dalla Polizia Penitenziaria dell'istituto cagliaritano che ha rinvenuto tre grammi di eroina, due grammi di hascisc e 20 grammi di subutex".

"Entrambe le operazioni - afferma Fais - sono frutto di attività investigativa che vede impegnato quotidianamente il personale di polizia nel contrasto e nella repressione del fenomeno illegale di spaccio di sostanza stupefacente e oggetti non consentiti tra le sbarre. Il Sappe, in qualità di primo sindacato del Corpo, non può che complimentarsi per i risultati ottenuti dal personale cagliaritano che tutti i giorni si trova a dover fronteggiare il notevole carico di lavoro dell'istituto causato dalla carenza di personale e dai numerosi tentativi di fare entrare in istituto telefoni cellulari e sostanze stupefacenti. Fino a oggi sono stati sequestrati sei telefoni cellulari e diverse quantità di sostanza stupefacente".

Donato Capece, segretario generale del Sappe, evidenzia che "è sempre e solo grazie all'alta professionalità dei Baschi Azzurri di Uta che ancora una volta si è riusciti a garantire la sicurezza interna dell'istituto. Va detto con estrema chiarezza che senza un immediato intervento dell'amministrazione sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all'interno dei penitenziari italiani".