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La gip di Cagliari, Ermengarda Ferrarese, ha ammesso la perizia dei consulenti nominati sul caso di Luigi Gulisano e Marisa Dessì, i coniugi di 79 e 82 anni trovati morti nella loro abitazione nel capoluogo isolano il 5 dicembre 2024. Secondo i periti, i due sarebbero stati uccisi: uno strangolato e l’altro soffocato.
Con la decisione di questa mattina, la gip ha rigettato l’eccezione presentata l’11 settembre dall’avvocato Luigi Sanna, difensore di Claudio Gulisano, il figlio 44enne delle vittime e unico indagato per omicidio volontario, attualmente in carcere. Il legale aveva sollevato la questione di inammissibilità della perizia, sostenendo che i consulenti avessero utilizzato elementi estranei alle indagini.
La giudice ha invece richiamato quanto previsto dal Codice di procedura penale: i consulenti possono assumere informazioni anche al di fuori del fascicolo, purché queste vengano utilizzate esclusivamente nella perizia e non nel resto del procedimento.
“La relazione dei periti pare in linea con i dati fattuali emersi dalle indagini”, ha commentato all'Ansa l’avvocato Gianluca Aste, legale del fratello dell’indagato Claudio Gulisano. Con l’ammissione della perizia, la gip ha chiuso l’incidente probatorio.
Secondo la Procura di Cagliari, Claudio Gulisano avrebbe ucciso i genitori per impossessarsi delle loro proprietà in città e con i soldi ricavati colmare le difficoltà economiche derivate dal fallimento di un market che il padre gli aveva regalato.
Ora si attende la conclusione delle indagini preliminari: il pubblico ministero notificherà l’avviso all’indagato, quindi sarà chiesto il rinvio a giudizio.