Nella serata di ieri, al termine di un’articolata operazione, carabinieri e polizia militare con sede nella base aerea di Decimomannu, supportata dai militari della Stazione di Monastir, hanno identificato un 52enne di Cagliari ritenuto responsabile di aver illuminato, pochi attimi prima, con un laser verde molto intenso, l’equipaggio di volo di un velivolo della 4^ Sezione Elicotteri della Guardia Costiera che stava sorvolando in quei momenti la periferia sud ovest del paese durante un’attività operativa. L’evento non ha causato pericoli alla circolazione o sicurezza aerea solo perché sull’elicottero erano presenti due piloti e in quel momento gli stessi erano equipaggiati con strumenti anti-accecamento.

L’uomo sarebbe stato trovato in possesso di un congegno metallico di forma cilindrica lungo 15 cm, emittente un raggio laser di colore verde, poi sottoposto a sequestro. L’immediata individuazione del 52enne è avvenuta anche grazie alla tempestiva segnalazione dell’equipaggio in volo della vittima dell’illuminazione laser e del vasto dispositivo messo in campo dagli operanti con personale in abiti civili e non, nell’abitato di Monastir, per identificare il responsabile di tali condotte.

L’esigenza di predisporre il servizio che poi ha condotto all’identificazione del presunto responsabile è nata poiché nei mesi di dicembre e gennaio scorsi numerosi Reparti di volo decollati dalla Base Aerea di Decimomannu (Velivoli della Scuola di volo IFTS, Elicotteri dell’80 CSAR e Elicotteri della 4^ Sezione Elicotteri della Guardia Costiera), nel corso dell’attività di volo e sorvolando lo spazio aereo ad est dell’aeroporto militare, alla quota prevista per l’effettuazione del circuito di rientro in pista ed atterraggio, avevano riportato una moltitudine di segnalazioni di illuminazione dell’abitacolo dell’aeromobile per via, appunto, di raggi laser di colore verde, provenienti dalla periferia sud/ovest dell’abitato di Monastir.

Circa la tipologia e la pericolosità di tali eventi, le autorità segnalano che "gli organi di sicurezza volo catalogano tal genere di episodi quali potenziali criticità per il volo, indicandoli con l’espressione “laser beam incident” od anche “riporto disturbo laser” ritenendoli potenzialmente gravi e pericolosi sia per l’incolumità fisica del pilota, sia per la conseguente sicurezza del volo e della navigazione aerea". "L’esposizione diretta dell’occhio del pilota in orari serali ad un raggio laser potrebbe infatti causare danni momentanei e/o permanenti alla vista - spiegano -, con possibili conseguenti ripercussioni negative, sia nella conduzione del velivolo, sia sulla circolazione aerea, in special modo quando l’aeromobile opera in prossimità del terreno, come nel caso delle fasi di atterraggio, poiché l’evento aumenta la probabilità di mancato riconoscimento di ostacoli, arrivando a provocare anche una sensazione di disorientamento".

Le situazioni di potenziale pericolo avvenute nei mesi di dicembre e gennaio scorsi, ai danni di oltre 15 equipaggi, non si sono concretizzate per cause totalmente indipendenti dalla volontà dell’agente, grazie alle professionalità degli equipaggi di volo dell’Aeronautica Militare e della Guardia Costiera, attrezzati di visori notturni con dispositivi di anti accecamento e operanti in equipaggi di due piloti, uno dei quali può compensare, se necessario, un eventuale problema momentaneo del collega, scongiurando ulteriori pericoli. Grazie all’opera dei carabinieri della polizia militare a tutela degli assetti di volo dell’Aeronautica Militare, il fenomeno è stato arginato ed il 5 enne è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica cagliaritana per i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti e porto illegale di oggetti atti ad offendere, in attesa delle valutazioni della stessa Autorità Giudiziaria.