PHOTO
Fedele La Delfa si dimette dalla carica di sindaco di Soleminis, dopo tre anni dalla candidatura. Attraverso una lettera aperta rivolta alla comunità, l'ex primo cittadino ha allegato le motivazioni che lo hanno portato alle dimissioni, dichiarandosi scosso dal "tradimento politico di tre membri della ex Maggioranza Consiliare".
"Alla mia amata comunità di Soleminis, carissime/i, sono passati appena tre anni dall’11 ottobre 2021, giorno in cui mi avete concesso l’onore di diventare il Vostro Sindaco: é arrivato il momento dei saluti, molto prima del previsto - scrive La Delfa - Consapevole che tutti i congedi importanti si portino appresso una forte emozione, mi separo da Voi con un groppo in gola, sbalzato di sella dal tradimento politico di tre componenti dell’ormai ex Maggioranza Consiliare che, insieme ai loro incauti suggeritori e alla Minoranza più indifferente e assenteista della nostra storia, saranno ricordati per avere causato la peggiore battuta d’arresto che si possa infliggere a una comunità, colpevoli di avere consegnato l’Istituzione Municipale, che ho sempre onorato e difeso senza mai servirmene, all’austera gestione del Commissario Straordinario, nominato don DGR 42/43 del 06/11/2024.
"Pago così, serenamente, il prezzo della mia intransigenza morale, per avere respinto il ricatto e il compromesso, ed essere rimasto leale ai valori della mia formazione e agli impegni sottoscritti con il Corpo Elettorale, fin dal mio insediamento, avendo giurato di osservare lealmente la Costituzione della Repubblica -spiega l'ex primo cittadino - Sono stati anni intensi ed entusiasmanti, vissuti con spirito di servizio per la comunità. Negli atti amministrativi dell’Ente, lascio traccia indelebile del mio operato, assistito lealmente dagli Assessori e dai Consiglieri – che personalmente ringrazio – che hanno cercato di difendere con me, in ogni modo, la portata granitica di un Progetto ambizioso e scomodo, finalmente capace di restituire a Soleminis la centralità che merita, dopo un lungo e complicato frangente".
"Condivido con orgoglio la sintesi di una semplice analisi riassuntiva (Relazione integrale agli atti dell’Ente): avere amministrato per soli tre anni rispetto ai cinque previsti (ovvero il 60% del tempo stimato per l’intera Consiliatura), ha permesso di realizzare oltre il 60% del Programma di Mandato Amministrativo, e di farlo con ostinata e instancabile motivazione: superfluo sottolineare che entro il quinto anno sarebbe stato rispettato ogni impegno assunto mentre, ormai per le cupe vicende, il nostro paese rimane privo di guida Politica e destinato a un futuro incerto e svantaggioso. Una percentuale altissima di lavoro svolto, nonostante la miriade di imprevisti, talvolta molto gravi, che hanno scandito un triennio di intensa dedizione: le criticità relative alle Convenzioni dei Piani di Lottizzazione, gli effetti della Monetizzazione dei posti auto, i disagi trentennali prodotti dall’attività di Cava del territorio contermine, la crisi profonda della Medicina di Base, il complicato riscatto degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, le Compravendite immobiliari di terreni che non potevano essere ceduti, l’ingarbugliata materia degli Usi Civici, il dissesto del Patrimonio Edilizio Scolastico, la Viabilità in Agro con i suoi onerosi programmi di ripristino di competenza intercomunale: sono questi, alcuni dei temi che meritano, e richiederanno nei prossimi mesi, doveroso approfondimento, in alcuni casi anche giudiziario".
"Vado via sicuro di avere fatto il massimo per investire nella più redditizia tra le opere pubbliche; quasi un milione di euro per la scuola, fucina entro cui si formano le coscienze del nostro più valoroso capitale: gli studenti. E sono orgoglioso di avere guidato l’Amministrazione che – per la prima volta – ha creduto nell’importanza di ricreare, a costo di un’apparente impopolarità, i presupposti per alimentare la cultura, unica terapia per guarire dal morbo dell’inferiorità sociale. Manterrò nel cuore ogni Persona che mi ha accompagnato e sostenuto in questo cammino di crescita collettiva, prestando attento ascolto all’uragano di incoraggiamenti che mi ha letteralmente travolto, con la preghiera di portare avanti il Progetto, interrotto bruscamente dalla prepotenza e dall’invidia di chi è avvezzo a remare contro e ad agire nell’ombra".
"Lascio il Comune di Soleminis con i conti veramente in ordine e un Organico d’eccellenza. Posso assicurare che ogni iniziativa è stata attuata con il cuore, l’impegno e il sacrificio onesto. Ho gettato coraggiosamente le fondamenta su cui edificare e nessuno potrà, di certo, neppure immaginare che questo grande lavoro rimanga infruttuoso. Rivolgo un saluto particolare ai nostri anziani e alle persone con disabilità, sempre al centro delle mie attenzioni. A voi tutti giunga il più affettuoso abbraccio, con la certezza che “Soleminis nel cuore” è stato e rimarrà in futuro, non soltanto uno slogan elettorale vincente, ma un’autentica e totalizzante scelta di vita", conclude Fedele La Delfa.