Il 12 e 13 dicembre 2025, gli spazi dell’Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari diventeranno il palcoscenico per studiosi, professionisti e rappresentanti delle istituzioni, sia italiani che internazionali. L'evento, intitolato “Processo alla scienza: servizi sociali e psicoterapia del trauma tra verità processuale, verità clinica e opinione pubblica”, mira a creare un dialogo aperto tra chi lavora nei vari settori coinvolti.

L’iniziativa è guidata dall’avvocato Luca Bauccio e si realizza grazie al supporto dell’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione. La collaborazione include gli Ordini degli Assistenti Sociali e degli Avvocati di Cagliari, l’Associazione Forense Avvocatura e Famiglia, e il patrocinio dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Sardegna.

Durante le due giornate, si susseguiranno interventi tecnici e riflessioni più ampie su temi che riguardano direttamente cittadini e istituzioni: dalle perizie nei processi alla gestione degli affidi, dal ruolo dell’informazione alla costruzione delle diverse forme di “verità” che emergono nel lavoro clinico e nelle aule dei tribunali. Sarà dedicata particolare attenzione alle conseguenze che semplificazioni e narrazioni distorte possono avere su famiglie, operatori e persone vulnerabili.

Tra i relatori ci saranno alcune delle voci più autorevoli a livello internazionale nel campo della psicoterapia del trauma, come Janina Fisher, Sandra Baita e Dolores Mosquera, insieme a figure di spicco del panorama giuridico e culturale italiano, tra cui la presidente del Tribunale per i minorenni di Cagliari, Michela Capone, il Professore Vittorio Manes, i giornalisti Piero Sansonetti e Simona Musco, e il sociologo ed ex senatore Luigi Manconi.

La sera del 12 dicembre, ci sarà la lettura scenica “La giustizia non è una dea bendata. Contro l’inganno di Bibbiano”, interpretata dall’avvocato Luca Bauccio. Il giorno successivo, il dibattito si sposterà sul rapporto tra comunità e istituzioni, sulla protezione dei minori e su una lettura simbolica della figura del “figlio” attraverso archetipi universali, per chiudere con un approfondimento sulle pratiche più recenti nella cura del trauma.