'Batteros - Sa Sardidade non este jogu'. Un titolo che è già un manifesto d’identità. Questo il nome del brano ideato e scritto dall'attore Alessandro Pili, presentato oggi, lunedì 28 aprile, nella Sala Consiliare del Comune di Cagliari, in un incontro moderato dal giornalista de L'Unione Sarda, Enrico Pilia.

«La poesia “Batteros” nasce dopo un’attenta riflessione alla domanda rivoltami da mia figlia Maria, di sette anni, all’ingresso di un istituto scolastico che mi chiese cosa rappresentasse la bandiera al centro tra quella italiana e quella europea» racconta Pili. Da quella semplice ma profonda domanda è iniziato un viaggio di memoria e sentimento. «La poesia arriva questa estate, in un primo pomeriggio di agosto, ed è dedicata a mia figlia Maria e a mia moglie Silvia», ha proseguito l’autore. «La domanda mia figlia me l'ha posta il 28 agosto mattina, nel pomeriggio avevo già i versi scritti, li ho buttati giù in 4-6 ore e mi sono commosso. È un racconto che attraverso queste 21 strofe volevo che arrivasse alle persone».

Ventuno versi che raccontano la lunga storia dei Quattro Mori, simbolo di Sardegna e di resistenza, dalla tradizione sardo-iberica fino all'indipendentismo di Emilio Lussu.

«Questa poesia è già leggenda» ha sottolineato il giornalista Enrico Pilia durante la presentazione. «È partita da una risposta alla sua bambina molto curiosa, da lì è nata la riflessione. C'è un featuring importante perché un pezzo viene cantato da Elio, che parla principalmente il logudorese, ma conosce benissimo il sardo e anche altri dialetti».

La poesia ha trovato nuova vita grazie alla collaborazione con il Maestro Davide Guiso, trasformandosi in una canzone «con una melodia orecchiabile e popolare, con il fine ultimo di far sì che la canzone potesse raggiungere più persone possibili e che nell’ascolto i Sardi, e non, potessero rileggere la storia e comprendere il vero significato della bandiera dei Quattro Mori».

Pili ha aggiunto: «Nel momento buio che stiamo vivendo adesso il Sindaco di Scraffingiu apre la finestra della Torre a questa storia e alla fine la richiude simbolicamente facendo tornare il buio». Un gesto semplice e potente, che dà un’immagine visiva ed emozionale alla narrazione.

A dare voce a "Batteros" c'è anche Elio appunto – al secolo Stefano Belisari – "Sardo di adozione", ha ricordato Pili: «Come i Quattro Mori, che arrivati dalla Spagna diventano il simbolo della sardità, tantissime sono le personalità che arrivate in Sardegna si identificano nella cultura, nell’arte di questa Isola per poi diventare Sardi a tutti gli effetti».

Per il presidente del Consiglio comunale Marco Benucci: «Di Sa die de sa Sardigna dovremmo conoscere bene la storia e studiarla nelle scuole. Sono felice di ospitare Pili con un'iniziativa che va ad animare la città».

La consigliera regionale Paola Casula ha voluto sottolineare l’importanza del progetto: «Ringrazio Pili per avermi coinvolta nel progetto presentandomelo qualche mese fa. Spesso viviamo questi eventi come dei riti di passaggio, ma il giorno dopo ci siamo già dimenticati. Ho proposto di aprire le scuole alla conoscenza di Sa die de sa Sardigna. Il progetto 'Batteros' per come è stato pensato credo possa entrare anche dentro contesti più familiari oltre che nelle istituzioni, grazie alla musica».

'Batteros', frutto della collaborazione tra Pili, Guiso, Andrea Vadilonga, il gruppo 'Karma', Luca Schirru e con il supporto morale del Maestro Nicola Loi, è disponibile da oggi su Spotify e YouTube: una canzone che è già diventata un ponte tra memoria, cultura e futuro.

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