Era stato attirato con l’inganno a casa di una donna nel quartiere San’Elia di Cagliari per poi essere aggredito brutalmente e rapinato da due uomini arrestati ieri mattina dalla Polizia. Vittima un 43enne di Quartu Sans’Elena. 

Questo secondo quanto ricostruito dagli investigatori. Nello specifico, nelle prime ore di ieri mattina, lunedì 18 dicembre, la polizia ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Cagliari, nei confronti di due uomini, di 49 e 51 anni, entrambi cagliaritani e noti pregiudicati, presunti autori di una violenta aggressione a scopo di rapina avvenuta a fine gennaio scorso, ai danni di un 43enne di Quartu Sant’Elena, nel quartiere di Sant’Elia.

L’uomo sarebbe stato quindi attirato presso l’abitazione di una donna, per passare con lei la serata, al termine della quale era stato poi aggredito con violenza da due soggetti travisati con passamontagna, armati di pistola e coltello, che l’avrebbero prima minacciato poi colpito con calci e pugni al volto, anche con il calcio della pistola, fino a ferirlo con due fendenti alla gamba e all’addome, costringendolo a consegnare loro uno zaino con all’interno 7000 euro in contanti. La vittima era arrivata in codice rosso con gravi lesioni e traumi all’ospedale “Brotzu”, dove era stata ricoverata.

Le indagini eseguite dalla Sezione Reati Contro il Patrimonio della Squadra Mobile e coordinate dalla procura della Repubblica di Cagliari hanno consentito - come riferito dalla polizia - di ricostruire la dinamica dell’evento criminoso e di raccogliere i gravi indizi di colpevolezza a carico dei due soggetti, che avrebbero operato presumibilmente con la complicità di altre due persone. In particolare, la donna avrebbe attirato la vittima presso la sua abitazione, avvertendo gli esecutori materiali della rapina circa la disponibilità da parte del 43enne di un’ingente somma di denaro; mentre il quarto soggetto avrebbe svolto la funzione di palo nel corso dell’azione criminosa.

Gli agenti della Mobile, avviate immediatamente le investigazioni avevano eseguito alcune perquisizioni che avevano consentito di recuperare parte della somma di denaro sottratta alla vittima, proseguendo incessantemente le indagini anche con l’ausilio di complesse attività tecniche.

I due uomini sono stati tradotti presso il carcere di Uta, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.