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"Respingiamo ogni addebito in ordine al procedimento, riservandoci di dimostrare la mancanza di responsabilità penale nelle opportune sedi. Pur conservando la fiducia nell'operato della magistratura, rileviamo che le richieste cautelari del Pm sono tese di fatto a impedire l'esecuzione del mandato amministrativo".
Così il sindaco Dionigi Deledda, gli assessori e i consiglieri di maggioranza di Orgosolo in una lettera indirizzata al Prefetto di Nuoro dopo la bufera giudiziaria che li ha travolti nell'ambito di un'inchiesta su un appalto ritenuto irregolare.
Il Pm Andrea Vacca ha chiesto il divieto di dimora per il primo cittadino, oltre a diverse misure cautelari nei confronti di altri 11 indagati, tra cui ex assessori della Giunta Deledda nel mandato 2010-2015, assessori e consiglieri del mandato appena iniziato, ma anche per responsabili degli uffici comunali e tecnici della società aggiudicatrice dell'appalto incriminato, la Mondo Spa di Alba., per una vicenda che risale al novembre 2012.
La palla ora passa al Gip Andrea Pusceddu, che deve decidere sulle richieste. E' atteso per domani l'interrogatorio di garanzia degli indagati. La vicenda è iniziata nel dicembre 2012, quando il Comune di Orgosolo ha affidato, senza pubblicazione del bando di gara, i lavori per il rifacimento del manto erboso sintetico del campo sportivo alla società Mondo Spa di Alba.
Nel febbraio 2013 l'ufficio tecnico ha annullato la procedura di aggiudicazione, nonostante il Comune avesse fin da subito versato 100 mila euro alla ditta piemontese per la posa in opera dell'erba. Secondo la procura la Giunta "attesta falsamente" in un verbale che il manto erboso era stato acquistato attraverso un appalto per forniture, ma in realtà era stato fornito nell'ambito del procedimento annullato nel febbraio 2013.
Nel mese di ottobre 2014 l'amministrazione ha bandito una nuova gara per il campo sportivo inserendo un capitolato speciale che vincola i nuovi partecipanti a utilizzare la stessa erba sintetica che, nel frattempo, la prima società aggiudicatrice aveva consegnato al Comune.
Il lavoro della Procura di Nuoro è avvalorato da due sentenze della giurisdizione amministrative a cui ha fatto ricorso la Cooperativa edile di Orgosolo: sia il Tar che il Consiglio di Stato in secondo grado (quest'ultima sentenza è arrivata il 20 dicembre scorso) hanno dato torto al Comune e ragione alla Cooperativa che ha presentato il ricorso.