“Lavoratori portuali in piazza contro il disastro del porto canale di Cagliari. Poco fa hanno occupato il piazzale davanti all’autorità portuale. Il porto terminal container di Cagliari rischia la chiusura nell’indifferenza generale di autorità portuale e regione sarda. E le prime vittime sono proprio i lavoratori che da stamane occupano il piazzale antistante l’autorità portuale per denunciare il silenzio e l’indifferenza generale sul futuro del porto canale. La mobilitazione appena scattata è la prima iniziativa di una vertenza che si annuncia durissima proprio per l’atteggiamento nefasto delle istituzioni che non stanno facendo assolutamente niente per contrastare questo declino che ho denunciato, nel silenzio generale, ormai due anni fa". 

Lo ha dichiarato il leader di Unidos Mauro Pili che ha espresso vicinanza alla mobilitazione dei lavoratori e dei sindacati. Pili che già lo scorso anno aveva chiesto alle autorità statali e regionali di intervenire per fermare la smobilitazione del porto Canale di Cagliari ha sollecitato un piano strategico e immediato per rilanciare l’infrastruttura. Pili, che da presidente della Regione nel 2002/2003 aveva attivato per la prima volta il terminal cagliaritano dopo decenni di abbandono, ha espresso il totale sostegno di Unidos ai lavoratori in lotta. 

LA DENUNCIA DI PILI. Un piano di smobilitazione gestito da Roma e avallato da questa classe politica prona ai diktat continentali. Sullo sfondo un porto canale vuoto, dedito sempre di più al traffico di bombe. Anche oggi unica nave presente l’Altinia dedita al traffico di morte. Ed oggi risultano ancor più ridicole le rassicurazioni di un anno fa quando denunciai la decisione della compagnia di navigazione tedesca Hapag-Lloyd di cancellare gli scali al porto di Cagliari nell'ambito dei collegamenti tra il subcontinente indiano e il Nord Europea realizzati con le denominazioni Europe Pakistan India Consortium (EPIC) e Indian Ocean Service (IOS). 

Il porto canale di Cagliari nella nuova configurazione viene letteralmente cancellato con una rotazione del servizio che effettuerà scali ad Amburgo, Anversa, London Gateway, Tanger Med, (Canale di Suez), Jeddah, Khor Fakkan, Jebel Ali, Bin Qasim, Nhava Sheva, Mundra, Jeddah, (Canale di Suez), Tanger Med. Cagliari cancellata. Tutto questo ha portato al licenziamento di 4 lavoratori e le dimissioni forzate di altri 8. Ora a rischio ci sono altri 30/35 lavoratori considerato il tracollo delle movimentazioni. E l’assenza della Regione conferma la complicità nel piano di smobilitazione dell’hub cagliaritano. Il silenzio della Regione – secondo Pili - dinanzi a queste decisioni già assunte è grave e dimostra la totale inconsistenza politica e amministrativa di questa giunta regionale. Siamo dinanzi a degli irresponsabili che stanno lasciando morire un’infrastruttura così importante attivata nel 2003 dopo un’azione decisa della mia presidenza”.