Due bande di spacciatori di droga sono state smantellate dai carabinieri a Cagliari grazie a un'indagine partite da Sant'Antioco dove è stata scoperta una diffusa attività di vendita di hashish davanti alle scuole.

L'operazione "Camaleonte" condotta dai militari della compagnia di Carbonia, guidati dal maggiore Pino Licari, ha portato a 13 misure cautelari con cinque persone finite in carcere e quattro ai domiciliari, mentre per altre quattro è stato disposto l'obbligo di dimora. Un'altra persona, destinataria di una misura cautelare, è irreperibile e viene ricercata.

In cella sono finiti Jonathan Pirina, 35 anni, ritenuto il capo di un'organizzazione di spacciatori attiva nel quartiere cagliaritano della Marina, e Roberto Bollea, 45 anni, la cui organizzazione operava in via Premuda, nel quartiere di San Michele. Si trattava di due bande distinte che collaboravano tra loro soprattutto per quanto riguarda l'approvvigionamento degli stupefacenti.

Pirina, in particolare, è considerato un elemento estremamente pericoloso che, nell'aprile dello scorso anno, non aveva esitato a buttare in mare dopo averlo picchiato, nel porto di Cagliari, un presunto spacciatore rivale. 

 

Episodio che gli era costata l'accusa di tentato omicidio. L'inchiesta della compagnia dei carabinieri di Carbonia, coordinata dal pm della Dda Danilo Tronci, era partita l'estate scorsa dopo la denuncia di alcuni genitori che avevano segnalato la presenza di spacciatori davanti alle scuole di Sant'Antioco.

Da qui si e' arrivati ai fornitori che, a loro volta, ricevevano la droga dal Continente. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati una decina di grammi di eroina a casa di uno degli arrestati e ventisei di hashish e marijuana nell'abitazione di un altro.

A un altro componente della banda di spacciatori attiva in via Premuda sono stati sequestrati 88.000 euro ritenuti provento dello spaccio.