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La giunta comunale del Comune di Giave ha approvato lo schema di regolamento per l’applicazione dei diritti speciali (Zona Franca).
Una volontà che era stata già espressa nella scorsa legislatura quando, con una deliberazione di Consiglio comunale del 22 aprile del 2013, l’allora Amministrazione comunale aveva dato mandato all’allora Sindaco Giuseppe Deiana «di porre in essere gli atti necessari per l’istituzione e l’operatività in questo Comune della Zona Franca e conseguente applicazione dei diritti speciali sui generi riservati alla popolazione residente, senza il pagamento di Dazi Doganali, Iva ed Accise in quanto tutto il territorio dell’Isola della Sardegna risulta ricadente nella configurazione giuridica della extradoganalità attribuita, sia ai punti franchi, che alle zone franche Italiane».
Una decisione motivata, questa dell’amministrazione giavese, considerata la crisi economica e finanziaria che sta causando «effetti devastanti – si legge nella delibera – in territori come i nostri e, più in generale, in tutto l’entroterra sardo, già profondamente provati da decenni di politiche sconsiderate, incapaci di arginare fenomeni negativi come lo spopolamento».
Giave, che ha un’estensione territoriale pari a 47,1 chilometri quadrati, è ben collegato alle importanti arterie portuali di Olbia, Cagliari e Porto Torres. Nel paese sono presenti varie attività commerciali compatibili con i valori medi di mercato.
«Nella nostra regione la gravissima crisi interessa tutti i settori produttivi e dei servizi, imponendo – così nel documento – l’adozione di provvedimenti adeguati, efficaci ed urgenti, al fine di arginare la recessione e promuovere la crescita economica, portando a riequilibrare le conseguenze negative connesse all’insularità, abbattere il costo dell’energia e dei trasporti, a definire condizioni fiscali mitigate con la riduzione di imposte e tasse».