Una piccola "Sindacopoli". Proprio come nel caso dell'inchiesta che alla fine di aprile ha permesso di scoprire in Sardegna una rete del malaffare che coinvolgeva amministratori pubblici e consulenti professionali, oggi è stata portata alla luce l'attività di alcuni amministratori dediti alla "gestione opaca e clientelare della cosa pubblica", per usare le stesse parole degli inquirenti.

Sono complessivamente 15 le misure cautelari notificate oggi dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Sassari e della Compagnia di Bono. Il personaggio centrale dell'inchiesta, nata in maniera quasi casuale nel corso degli accertamenti avviati nel 2013 per risalire ai responsabili degli attentati incendiari alle auto del comandante e del vicecomandante della stazione di Burgos, è Salvatore Arras, sindaco di Burgos, rieletto lo scorso 31 maggio. Geometra, 55 anni, stando alle indagini è coinvolto nei tre episodi più gravi della "Sindacopoli in salsa goceanina".

Nel primo caso è accusato di falso in atto pubblico per aver retrodatato una determina legata ai premi di produttività dei dipendenti. Al fine di scongiurare eventuali rilievi della Corte dei Conti e rischiare di vedere vanificati i benefici economici per i lavoratori del Comune, Arras avrebbe fatto risultare che la determina licenziata nel 2014 fosse del 2013.

Ad agire in concorso con il primo cittadino, al quale è stato imposto l'obbligo di dimora lontano da Burgos per sei mesi, Maria Antonietta Salis, responsabile dei Servizi finanziari del Comune, che è stata sospesa per sei mesi dal proprio lavoro, e Maria Giovanna Carroni, revisore contabile, che non potrà esercitare la propria professione di commercialista per due mesi. In un altro caso Salvatore Arras e il collega con cui collabora nello studio professionale avrebbero condizionato un appalto bandito dal Comune di Burgos per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 280mila euro, favorendo l'ingegnere Angelo Crabolu, che all'epoca era vicesindaco di Nule ma che in passato è stato anche sindaco dello stesso Comune.

Crabolu dovrà astenersi per sei mesi dalla propria professione. Nel terzo degli episodi principali fatti emergere dall'inchiesta, Salvatore Arras sarebbe stato favorito nella vittoria dell'appalto bandito dal Comune di Lodé per la realizzazione di una strada da 200mila euro. Insieme a lui, in questo caso, sono coinvolti il vicesindaco di Lodè, Angelo Deffenu, e il responsabile dell'ufficio tecnico comunale, Francesco Farris, entrambi sospesi per sei mesi per turbativa d'asta.

Di minore entità gli altri episodi, in cui è coinvolto tra gli altri un operaio del Comune di Burgos, accusato di spaccio di sostanze stupefacenti, furti d'auto e truffa aggravata.

Gli esiti dell'inchiesta sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal comandante provinciale dei carabinieri di Sassari, il colonello Giovanni Adamo, dal comandante del reparto operativo, il maggiore Giuseppe Urpi, e dal comandante della compagnia di Bono, il capitano Giampiero Lampis.