Entra nel vivo l'inchiesta tesa ad accertare eventuali responsabilità per il disastro causato in Gallura dal passaggio del ciclone Cleopatra.

Si attende per mercoledì la formalizzazione delle prime iscrizioni nel registro degli indagati da parte della procura di Tempio Pausania. L'inchiesta, condotta dal pm Riccardo Rossi e dal procuratore capo della Repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, è divisa in tre filoni.

La magistratura dovrà far luce sul crollo della carreggiata della Sp 38, in località Monte Pino, nel quale morirono tre persone e una rimase ferita, sulla morte di due coniugi brasiliani e dei loro due figli, travolti nello scantinato di Arzachena in cui abitavano e, infine, sulle devastazioni provocate a Olbia dall'onda di piena che ha causato la morte di sei persone e danni ingenti alle infrastrutture viarie, ferroviarie e al patrimonio edilizio pubblico e privato.

Per domani è previsto un nuovo incontri tra lo staff di esperti incaricato di supportare tecnicamente l'inchiesta e il magistrato inquirente. Il giorno seguente, il quadro indiziario comincerà a prendere fisionomia. Le accuse ipotizzate sono disastro colposo e omicidio plurimo colposo.