Si aggirano attorno al miliardo di euro i danni causati in Italia a dall’invasione d’insetti e organismi alieni portati nelle campagne italiane dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione degli scambi.

Lo dice il rapporto Coldiretti su “Clima: la strage provocata dalle specie aliene nelle campagne italiane” diffuso questa mattina a Verona all’inaugurazione della Fieragricola.

Presente, anche, una delegazione di agricoltori sardi che ha dovuto far fronte a varie problematiche, tra cui l’invasione delle cavallette nella provincia di Nuoro.

Ma ora ulteriori danni potrebbe arrivare dalla Drosophila suzukii, il moscerino killer dei piccoli frutti molto difficile da sconfiggere che in Sardegna ha dimezzato, soprattutto le ciliegie del villacidrese. “Le castagne – fanno sapere da Coldiretti – hanno invece pagato un conto salatissimo per colpa del cinipide galligeno del castagno, il Dryocosmus kuriphilus, proveniente dalla Cina; c’è anche il punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugineus originario dell’Asia che ha fatto strage di palme dopo essere comparso in Italia per la prima volta nel 2004. Mentre la psylla e il peregrinus sono due insetti che colpiscono l'eucalipto, l'unica pianta che dava una produzione costante di miele (10 anni fa grazie all'eucalipto si produceva una media di 40 kg ora di 10 kg)”.

Per l’agricoltura sarda c’è il pericolo della cimice asiatica, l’insetto killer dei raccolti arrivato dall’Asia, che , rimarca ancora Coldiretti “Sta devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende soprattutto del nord Italia con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello nazionale  e una perdita stimata di oltre mezzo milione di giornate di lavoro nel corso del 2019”.

Gli esperti della Università di Sassari sono già in azione per monitorarne la diffusione. In Sardegna si parla di “aumento degli svernanti”, fase che precede i primi ritrovamenti sui campi. Questo significa che a partire dalla prossima primavera potremmo trovarci di fronte a una nuova invasione di insetti.

“Con il cambiamento climatico sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo – ha dichiarato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini – che ha lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che – continua Prandini – devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni. Serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale anche con l’avvio di una apposita task force”.

“L’intero comparto agricolo sta facendo i conti da anni con ingenti perdite dovute a epizoozie e insetti killer – ha aggiunto il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –. Un peso che aumenta di anno in anno e cresce con l’impatto che hanno i cambiamenti climatici, riservando sempre di più nuove spiacevoli sorprese. E’ un problema reale che merita sicuramente maggiore attenzione a tutti i livello istituzionali, anche perché colpendo l’agricoltura si hanno ripercussioni anche sull’ambiente e sul territorio”.   

“I cambiamenti climatici non sono più solo un pericolo futuro ma li stiamo già vivendo – ha rimarcato il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. L’agricoltura è sicuramente quelle che per prima e più di tutte ne subisce le conseguenze con calamità estreme ma anche con l’invasione di nuovi insetti alieni. Ribadiamo la necessità di un forum permanente sui cambiamenti climatici. Limitandosi a tamponare le emergenze il cammino non è lungo”.