Il sindacalista Alessandro Congiu si dimette dalla segreteria cagliaritana dell'FSP Polizia di Stato.

Congiu, in una missiva indirizzata alla segreteria nazionale, ha comunicato la volontà di "dimettersi da ogni incarico attualmente rivestito".

"Detta decisione - si legge nella lettera -, trova fondamento, nella mancata convergenza di intenti e nel dissenso personale,circa la politica sindacale globale, nonché dell’ultima alleanza Sindacale, ma soprattutto per le strategie, fin qui intraprese a livello nazionale, che si sono riflesse sul piano provinciale e su tutto il territorio nazionale".

"Per me è stato un passo sofferto - spiega il sindacalista -, dopo 20 anni alla guida della Segreteria di Cagliari, svolto con passione, dedizione, sacrificio, impegno, il distacco dalla FSP Polizia è diventato inevitabile. Ho condiviso con i miei colleghi, esperienze, emozioni, manifestazioni, spesso contro corrente con chi guida questo sindacato, ma pur sempre fedele e fiducioso in questo grande sindacato che non dimenticherò mai. Con le mie battaglie forse scomode per i giovani aspiranti Allievi Agenti, ma soprattutto con i miei colleghi del direttivo ho conosciuto e sofferto le frustrazioni di non aver avuto un valido sostegno dalla Segreteria Nazionale".

"Ma come un buon collaboratore - si legge ancora nel documento -, ho patito la sorte con tutti, come si suol dire “nella buona e cattiva sorte”, con le linee guida impartite dalla Segreteria Nazionale che ho rispettato e ho condiviso in parte le scelte prese per il futuro del nostro Sindacato, ma ora non mi trovo più d’accordo e per questo ho deciso di lasciare. Mi dispiace lasciare il sindacato che ho difeso con i denti e con le unghie, mi dispiace lasciare tanti amici al di là del mare che ci seguono numerosi e che ci stimano per il nostro coraggio. L’assenza dei rapporti personali tra le segreterie provinciali, si evincono dal sito nazionale che propaganda solo le linee guida del sindacato senza curarsi delle segreterie provinciali che invece sono sul territorio, mai un comunicato, mai una lettera, mai una pubblicazione di una manifestazione delle segreterie provinciali, tutto questo per noi è inaccettabile".

"Le segreterie sono la linfa pulsante della segreteria nazionale e non il contrario. L’assenza di comunicazione con il segretario di riferimento per la Sardegna e il segretario nazionale sono state per noi la conferma dell’abbandono in cui versano le segreterie provinciali su tutto il territorio nazionale. Io per le mie battaglie sono una persona considerata scomoda, che si è invece sempre distinta per il coraggio di aver sempre detto e scritto la realtà dei fatti. In questi ultimi due anni abbiamo avuto la conferma di non far parte di una squadra ma di esser stato un mero e diligente portatore di acqua, solo un numero e non una persona".

"Non ho mai condiviso le affiliazioni di piccoli sindacati che mantengono status e quote sindacali, ma soprattutto che hanno sottoscritto un patto che chi ha più iscritti comanda a casa degli altri, annientando la storia di una segreteria come quella di Cagliari. Non sono d’accordo con il segretario nazionale che ha intrapreso delle iniziative sindacali importanti per il futuro delle segreterie provinciali senza coinvolgere le stesse e millantando numeri più alti senza considerare che dietro quei numeri ci sono delle persone, che ci hanno messo l’anima e la faccia per arrivare dove sono oggi".

"So benissimo che per il segretario nazionale, perdere Cagliari non è certo una cosa importante, Cagliari non è il centro del mondo, ma io credo sempre che tutte le persone sul territorio siano importanti, soprattutto quando credono nei veri valori del sindacato, del pluralismo sindacale e nel creare aggregazione con tutti i segretari delle province. A malincuore e con grande dispiacere quindi confermo la mia decisione che è irrevocabile e non può essere rigettata, sono sicuro che la mia assenza non oscurerà l’operato di alcuno e la decisione è confermata dalla seguente disdetta associativa".