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In occasione del centenario dall’arrivo ad Atzara dell’artista e del 25° anniversario dalla sua fondazione, il MAMA – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Atzara - celebra questo importante traguardo con un evento espositivo di alto profilo culturale e storico dedicato a un protagonista indiscusso dell’arte sarda del Novecento: Filippo Figari (1885–1973).
L'artista è noto per aver dato una forte identità visiva alla Sardegna del suo tempo. Il suo stile unisce il realismo con elementi simbolici e decorativi, influenzato dall'Art Nouveau e dal Simbolismo, ma profondamente radicato nella tradizione pittorica isolana. Figari interpretò la Sardegna con uno sguardo intenso e personale: le sue opere raffigurano scene di vita quotidiana, costumi tradizionali, riti arcaici e paesaggi severi, restituendo un’immagine fiera e dignitosa della cultura sarda, spesso emarginata o fraintesa dal resto d’Italia. Nei suoi dipinti, il colore è acceso e vibrante, la composizione solenne, quasi liturgica. Attraverso la sua arte, Figari non si limitò a documentare, ma idealizzò la Sardegna, trasformandola in un simbolo di resistenza culturale e identità collettiva.
ATZARA, TERRA D'ARTE
Un progetto a lungo accarezzato, la mostra rende omaggio a un decennio di profonda connessione dell’artista con Atzara, borgo incastonato nel Mandrolisai e crocevia culturale che ha nutrito in profondità la sua visione artistica e la sua opera.
La mostra è frutto di un accurato lavoro di ricerca e selezione, curato da Cinzia Littera e Barbara Cadeddu di Progetto Cultura S.C., realtà impegnata da oltre trent’anni nella valorizzazione dei beni culturali in Sardegna, attraverso un approccio filologico e un profondo rispetto per il contesto territoriale e del prezioso e fondamentale contributo di Renato Figari, pronipote dell’artista.
Il percorso espositivo mette in luce il legame profondo tra l'opera di Figari e la cultura materiale, simbolica e identitaria dell’isola, interpretata con uno sguardo denso di suggestioni stilistiche di matrice secessionista dai temi e caratteri formali della tradizione locale.
Il progetto si distingue per la capacità di coniugare rigore scientifico e accessibilità, offrendo un’immersione nel mondo poetico dell’artista attraverso dipinti e oggetti d’arredo, frutto di una curatela attenta e sensibile, capace di attualizzare la figura di Figari nel panorama culturale contemporaneo.
L'ESPOSIZIONE
L’esposizione si articola in diverse sezioni tematiche attraverso le quali è possibile ripercorrere i molteplici aspetti della produzione figariana:
I ritratti magistrali delle donne di Atzara e dei fratelli dell’artista;
I paesaggi e le nature morte che esprimono la sua raffinata ricerca cromatica;
I bozzetti e gli studi preparatori che testimoniano il rigore e la sensibilità del suo processo creativo;
La sezione dedicata all’arte decorativa tanto cara a Figari che comprende arazzi, cassapanche, tappeti e sedie progettate dall’artista stesso.
L’esposizione si propone come un percorso articolato e coinvolgente, con opere pittoriche provenienti da collezioni private, molte delle quali mai esposte al pubblico, tappeti, arazzi, sedie, cassapanche e oggetti decorativi realizzati o progettati dall’artista durante il suo buen retiro atzarese. Un corpus significativo che testimonia il profondo legame tra l’arte di Figari e la tradizione sarda.
Ad arricchire ulteriormente il percorso espositivo, è un documentario storico realizzato da Salvatore Antonio Demuro che offrirà al pubblico uno sguardo intimo e approfondito sul contesto storico, artistico e personale in cui Figari operò durante quegli anni.
FIGARI, UN'ARTE CONTEMPORANEA
Nel 1956 l’artista Figari partecipò in Sardegna a due eventi espositivi significativi, gli ultimi della sua attività artistica:
Alla «IV Mostra Regionale delle Arti Figurative», promossa dal Centro Didattico Provinciale – Istituto Magistrale S. Satta di Nuoro e a Cagliari, presso l’associazione Amici del Libro, in occasione del completamento dei lavori di decorazione della Cattedrale, gli fu dedicata una mostra.
La mostra in corso al Museo MAMA di Atzara, intitolata «Atzara. Il tempo di Figari 1925-1935», visitabile fino al 26 dicembre 2025, costituisce un’occasione di grande rilievo per più motivi. Atzara non è un luogo accidentale nella biografia di Figari: soggiornò nel borgo, vi trovò ispirazione e vi confluì in una sorta di «residenza creativa», che alimentò il suo racconto pittorico della Sardegna rurale.
La mostra al Museo MAMA rende esplicito questo legame, valorizzando non solo le tele ma anche gli oggetti d’arredo, arazzi, sedie, cassapanche progettate o realizzate da Figari. Questo arricchisce il profilo dell’artista come interprete di una cultura integrata che unisce pittura, arti applicate e identità locale.
Molte delle opere esposte provengono da collezioni private e sono spesso inedite al grande pubblico.
Si sottolinea come la mostra offra una «immersione nel mondo poetico dell’artista» e permetta di rileggere il suo operato alla luce delle tensioni tra memoria, territorio e modernità.
In questo senso la retrospettiva assume valore non solo celebrativo ma anche di riscoperta critica.
In sintesi, gli eventi espositivi del 1956 segnano tappe significative nella carriera di Figari: la partecipazione a rassegne regionali e l’omaggio a Cagliari, testimoniano il raggiungimento di una maturità artistica e di un riconoscimento consolidato.
La retrospettiva a Atzara, invece, rappresenta un momento di rilancio storico-critico dell’artista, un’occasione per ripensare la sua opera in chiave contemporanea e territoriale. Essa conferma non solo la qualità artistica di Figari, ma anche la sua importanza come figura che ha saputo incarnare una visione della Sardegna come soggetto dell’arte e non solo come materia folklorica.
Ente promotore dell’evento è l’Amministrazione comunale di Atzara, guidata da Alessandro Corona, che ha accolto e finanziato la mostra rafforzando il ruolo del museo MAMA come centro culturale dinamico e attento alla valorizzazione della propria identità storica e artistica.
La mostra sarà visitabile fino al 26 dicembre 2025, offrendo a visitatori, studiosi e appassionati un’occasione unica per scoprire o riscoprire la straordinaria attualità dell’opera di Filippo Figari, artista capace di coniugare radici e innovazione, memoria e visione.
IL SINDACO CORONA: "FIGARI HA COLTO L'ANIMA DELLA NOSTRA TERRA"
"Figari ha saputo cogliere l'anima della nostra terra – dichiara a Sardegna Live il sindaco di Atzara, Alessandro Corona –, i suoi colori, le sue tradizioni e la dignità del suo popolo, lasciandoci un patrimonio visivo di inestimabile valore. Questa mostra, in particolare, getta una luce nuova su quel periodo cruciale della sua produzione artistica, il tempo che trascorse proprio qui, nel cuore del Mandrolisai, trovando ispirazione nelle nostre vie, nei nostri costumi e nel nostro paesaggio".
"Desidero rivolgere un ringraziamento speciale e sentito alla famiglia Figari – aggiunge il primo cittadino –, il cui contributo è stato fondamentale e preziosissimo per la realizzazione di questo evento. Vi ricordo che in occasione della tappa di Autunno in Barbagia, in programma qui ad Atzara sabato 22 e domenica 23 novembre. Quei giorni, le nostre Cortes si apriranno, i sapori e i profumi della tradizione si mescoleranno con l'arte, offrendovi un'esperienza completa e indimenticabile tra cultura ed enogastronomia".
CINZIA LITTERA: "AD ATZARA UN LINGUAGGIO PITTORICO AUTOCTONO"
Cinzia Littera, che ha curato la mostra, osserva: "La percezione che alcuni luoghi siano pervasi di un’energia particolare, inspiegabile alla mente razionale, che gli antichi Romani definivano "Nullus locus sine genio est!" (Nessun luogo è senza genio!"), e che questa energia sia la fonte creatrice di ogni cosa. Questa credenza, sopravvissuta fino ai tempi nostri dove gli dei e i geni hanno lasciato posto agli angeli e ai Santi protettori, che voleva in ogni luogo un genio o uno spirito, era universalmente riconosciuta dai popoli antichi. Ebbene, il Genius Loci, lo spirito protettore del luogo legato al paese di Atzara in Sardegna, situato nella regione storica del Mandrolisai, ha creato una via dell’arte, un crocevia di artisti internazionali che ne hanno di fatto decretato un unicum nel panorama regionale".
"Parlare di una Scuola atzarese – aggiunge Littera – appare inappropriato se l’espressione viene intesa nel senso di un cenacolo in cui per un certo periodo pittori sardi e pittori stranieri hanno operato a stretto contatto influenzandosi reciprocamente. Si può però senza dubbio affermare che Atzara fu in quegli anni il centro di elaborazione di un linguaggio pittorico autoctono d'ispirazione iberica e il crocevia obbligato per la formazione di importanti artisti che vi soggiornarono più o meno a lungo: Antonio Ballero, Filippo Figari, Mario Delitala, Carmelo Floris, Stanis Dessy, per citare alcuni artisti".
Il MAMA di Atzara è aperto dal martedì alla domenica 10/13 e 15/18. Tel. 347 798 3242



