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“La tradizione è prendersi cura delle proprie cose, perché ci serviranno per i giorni che abbiamo davanti e non alle spalle.” Questa frase, presa in prestito dal film Passaggi di tempo di Gianfranco Cabiddu, è diventata il moto dell’associazione turistica pro loco di Esterzili. Tradizione in antropologia significa trasmettere, mantenere, far rivivere un insieme di usi e costumi, valori che ogni generazione prima apprende, poi conserva, modifica e infine trasmette alle generazioni successive.
Generalmente la tradizione è particolarmente sentita dalle piccole comunità che, mediante essa, conservano la proprio identità. Anche a Esterzili, quel piccolo paese della Barbagia di Seulo che nasce ai piedi del monte Santa Vittoria, le tradizioni sono, ancora oggi, assai nutrite. Un paese che conta appena settecento anime, ma che nel mese di agosto si veste a festa per accogliere i propri figli che, alla ricerca di un futuro migliore, lo hanno lasciato anni addietro. Uomini, donne che tornano nel paese che ha dato loro i natali, dove spesso arrivano accompagnati dalla propria famiglia o da amici incuriositi da questo piccolo centro dell’entroterra sardo. Ed è piacevole in questo mese camminare per le vie di Esterzili, dove ad ogni angolo si respira aria di festa, gioia e vivacità. È incantevole vedere gli usci delle case nel centro storico aperti e scorgere qualcuno che racconta aneddoti dei tempi che furono. È bello passeggiare nel fresco notturno e incrociare i sorrisi di grandi e piccoli. Agosto il mese in cui tutti tornano a casa, dove ogni scorcio brilla di vitalità, in cui profumi e colori si fondono.
In questa cornice quasi fiabesca, incantata, l’A T Pro Loco Esterzili ha organizzato l’agosto Esterzilese. Giorni in cui musica, tradizione, cibo, profumi, colori, vino, usi e costumi si uniscono in un unico grande connubio.
Si inizia con la Rassegna dell’Organetto, una serata organizzata per omaggiare e salutare i propri emigrati. L’emigrazione ha avuto un forte impatto su Esterzili, condizionandone la crescita socio-economica. Ma allo stesso tempo il paese, perennemente in lotta per la sopravvivenza, ha fatto si che la propria identità divenisse la sua forza. L’energia culturale isolana si esprime ancora oggi attraverso organetto, fisarmonica e launeddas in modo vivace, infatti saranno le danze tradizionali e i colori dell’isola i protagonisti della serata, attraverso le quali nella piazza Gecas, centro del divertimento, tutti potranno far musica, danzare e divertirsi assieme.
Giunta alla sua nona edizione la sagra de su Frigadori e de Is Cocoeddas sarà la protagonista del 14 agosto.
Nata nel 2008 con discrezione, delicatezza e un po’ di timore e con l’intento di promuovere l’arte culinaria, gli usi e costumi del Paese, la manifestazione col passare degli anni è cresciuta sempre più mettendo in gioco diversi attori: anziani, bambini, giovani, emigrati. Su Frigadori e is Cocoeddas sono due piatti diversi ma realizzati con gli stessi prodotti della terra: patate, casu ‘e vita, erda, cipolle. Il primo viene cotto nel forno, mentre le altre vengono fritte. Si tratta di un piatto della tradizione esterzilese che utilizza ingredienti presenti in tutte le case.
Una giornata tra il sacro e il profano, dove le manifestazioni religiose si uniranno a quelle civili. Fulcro della manifestazione sarà il centro storico di Esterzili che si estende tra i rioni di Funtan’Idda, Funtan’e Susu e S’eca ‘e sa posta. Oltre alla visita ai siti nuragici sul Monte Santa vittoria e a Domu ‘E Urxia, sarà possibile visitare diverse mostre fotografiche, partecipare a diversi laboratori, degustare i prodotti tipici nei vari punti ristoro. La sera dopo la sfilata delle maschere tradizionali di Gadoni e Seui ci sarà la processione solenne della Madonna Dormiente, accompagnata dai Cavalieri di Barbagia, dal gruppo Folk Sant’Antoni ‘e Su Fogu di Esterzili, gruppo Folk di Ussassai e Ogliastra. C’è grande fermento e curiosità per la rievocazione storica De Su Delitt’e Porta”. Si tratta di una rappresentazione scenica che ripropone un rito caduto in disuso che si svolgeva la notte precedente al matrimonio. Lo sposo accompagnato dai parenti, dagli amici, dagli “spioni” si recava a casa della sposa, dove, dopo aver avuto il permesso dei genitori a fare ingresso in casa e dopo uno scambio di battute pungenti, ma ironiche , poteva abbracciare la futura moglie.
La notte durante la degustazione si esibiranno i Dilliriana.
Si conclude con il Torneo de Sa Murra ‘Sterzilesa per grandi e piccoli. Un gioco tradizionale molto popolare in Sardegna, proibito durante l’epoca fascista e attualmente appena tollerato. Oggi è diventato uno svago per molti ragazzi che attratti e affascinati lo attendono con eccitazione, inquietudine e trepidazione. Sono diversi i giocatori non solo esterzilesi che vi partecipano sempre nel rispetto delle regole e del paese che li ospita. Saranno
Tre giorni ricchi di eventi legati alla tradizione più autentica che si vestirà del valore e dell’importanza che aveva nel passato e che non può e non dev’essere dimenticata.