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Il paese è un luogo in cui le storie vengono scritte da chi ci abita. Ci sono persone, all’interno di questi luoghi, che contribuiscono a rendere speciale anche le vite degli altri, con la loro condotta, con lo stile che li caratterizza, con l’esempio che hanno saputo dare.
Tore Pilo, 91 anni di Ovodda, è stato un maestro delle Scuole Elementari per tanti decenni e protagonista attivo di un contesto sociale che ha vissuto, amato e raccontato con passione.
Si è spento nel cuore della notte, protetto dal silenzio e dai ricordi che annodavano la sua lunga esistenza.
La notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente, suscitando un commosso dispiacere tra i tantissimi che lo conoscevano e che riconoscevano in lui l’autorevolezza che aveva sempre saputo esercitare, guadagnandosi il rispetto di tutti. Il maestro è il padre di Enrico Pilo, direttore del Coro “Zente Sarda” di Ovodda.
Il suo eloquio, ricco e forbito, era portatore sano di un sapere che spaziava su qualsiasi argomento: dalla storia alla politica, dalle tradizioni popolari della Sardegna alle materie scientifiche, dai temi dell’economia alla cronaca.
Dialogava con chiunque manifestasse il piacere di un ascolto e da ciascuno sapeva trarre spunto per arricchire e rendere interessante il confronto, alimentando uno scambio che si rivelava sempre costruttivo per entrambe le parti.
Personalmente gli sono grato per quello che mi ha lasciato dentro: consigli generosi, manifestazioni di stima, riguardo.
Ricordo di quando, forte della sua esperienza in qualità di corrispondente del quotidiano La Nuova Sardegna, mi rivelava i segreti del mestiere, i retroscena che colorivano il racconto, le dritte che potevano essere utili per il mio lavoro. "Non ti devi occupare di cronaca nera", mi ripeteva, ripercorrendo i fatti storici che hanno reso la Barbagia un’isola nell’isola, uno scrigno di valori e passioni, un territorio da esplorare con rispetto, da trattare con cura.
Mi guardava fisso negli occhi, mi poggiava la mano con tocco leggero e deciso sul braccio, quasi per voler dare più forza al messaggio, quasi a voler marcare con più forza e convinzione il concetto.
Tore Pilo è stato un maestro anche per me.
Il mio arrivo a Ovodda è coinciso con il suo sorriso gentile, è stato uno dei primi ad accogliermi nella sua casa, a farmi sentire a casa mia. Un entusiasmo che nei dieci anni trascorsi non è mai venuto meno.
Il sole che scalda questa domenica di ottobre ha la stessa luce che brillava nei suoi occhi, che sapevano di pulito e che parlavano di una storia che con il suo ultimo viaggio ha trovato il finale.