“Relegato ad un puro fatto di cronaca della Regione Toscana, ma tristemente conosciuto dai pastori sardi e non sardi, l'assalto ai greggi è divenuto un evento che si ripete frequentemente.Nonostante le varie e costose precauzioni di cui si vedono costretti  a munirsi i nostri imprenditori dell'agro pastorale, questi assalti sono aumentati di numero ed in ferocia”. 

Sono queste le parole inviate in una nota stampa dal Circolo Peppino Mereu di Siena e che raccontano di un triste caso cronaca che ha riguardato un allevatore sardo che vive a Radi. L'azienda di Antonio Sanna, infatti, ancora una volta è stata attaccata dai lupi. 

“Quando mi sono reso conto di quello che era successo - racconta Sanna - ho preso la macchina e ho fatto il giro del recinto, tra l’altro si tratta di un recinto anti-lupo, e ho visto due grossi esemplari allontanarsi, ma sicuramente erano di più perché la strage che hanno compiuto non può essere stata fatta solamente da due lupi. Sono riusciti ad allontanare i cani da guardia che erano visibilmente impauriti quando sono arrivato. Se fossero stati solo due esemplari, i miei cani da guardia li avrebbero aggrediti”

“Ne sa qualcosa - spiegano dal Circolo Peppino Mereu - la famiglia Sanna, imprenditori di  Radi, in provincia di Siena, vicina al Circolo Peppino Mereu, che si è vista uccidere e sgozzare oltre 60 pecore. Le norme e le leggi ,statali e europee, risultano inadeguate e/o insufficienti, al fin della tutela della integrità del bestiame e delle attività imprenditoriali”. 

“Il coordinamento della Circoscrizione Centro Sud della F.A.S.I. che raccoglie i Circoli della Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo Molise e Liguria, riuniti a Firenze, manifesta piena solidarietà alla Famiglia Sanna, e chiede alla politica e alle istituzioni, in primis alla regione Toscana, di farsi portavoce di queste istanze presso il Governo, aprendo un tavolo, con gli imprenditori e dando seguito a misure idonee ed efficaci alla soluzione di questo annoso problema”.