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L'Associazione nazionale magistrati (Anm) esprime una forte preoccupazione per le conseguenze di due provvedimenti in ambito giudiziario. In particolare, l'Anm si concentra sulla reintroduzione del reclamo in Corte di appello per i casi riguardanti i richiedenti asilo e sull'emendamento al decreto flussi che sposta la competenza sulla convalida dei trattenimenti alle Corti di appello.
Secondo un documento approvato dal Consiglio direttivo centrale dell'Anm, il ritorno al doppio grado di merito per i richiedenti asilo potrebbe sovraccaricare le Corti territoriali con circa 30.000 procedimenti all'anno, mettendo a rischio la rapidità delle decisioni d'appello.
L'Anm sottolinea che l'aggiunta di un nuovo grado di impugnazione potrebbe rallentare il processo di definizione dello status dell'immigrato e comportare una prolungata permanenza in Italia per coloro che potrebbero non averne diritto. Riguardo all'emendamento sulle convalide dei trattenimenti, il documento evidenzia che tale modifica potrebbe creare problemi organizzativi alle Corti di appello, le quali dovrebbero assumere nuove responsabilità senza un adeguato aumento di personale, incarichi che fino a ora erano gestiti dalle sezioni specializzate dei Tribunali.
Il Comitato direttivo centrale dell'Anm invita il ministro della Giustizia a intervenire per evitare un ulteriore stress alla struttura delle Corti di appello, al fine di preservare il lavoro svolto dagli uffici giudiziari nel raggiungimento degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).