Le azioni di Chiara Petrolini, la 22enne di Traversetolo (Parma) indagata dopo il ritrovamento di due neonati sepolti nel giardino di famiglia, sarebbero caratterizzate da "estrema lucidità, freddezza esecutiva, sconcertante assenza di scrupoli o remore, apparente mancanza di qualunque ripensamento oltre che di sfrontatezza".

I giudici del Tribunale del Riesame di Bologna hanno disposto la custodia cautelare in carcere (non esecutiva in attesa del parere della Cassazione) descrivendo così l'agire della giovane, parlando inoltre di una "totale inaffidabilità nelle relazioni personali anche più intime, l'eccezionale capacità sia di nascondimento dei propri misfatti sia di mistificazione e dissimulazione e la mancanza di partecipazione e di compassione".

I due parti e rispettive soppressioni dei neonati sono avvenute tutte nella casa di famiglia in cui erano presenti anche i genitori di Chiara Petrolini, per cui, secondo i giudici, non può essere nè sufficiente nè adeguato il controllo parentale che non potrebbe scongiurare che l'indagata possa concepire ancora, portare avanti ulteriori gravidanze, partorire e sopprimere i figli, senza destare alcun sospetto, come ha fatto i precedenza.