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Era un ragazzo in salute, pieno di energia e di speranza. Nel suo cuore la passione per il calcio che gli ha colorato la vita per tanti anni, finché qualcosa è cambiato.
Francesco Santanastasio, detto Ciccio, 29enne di Napoli, da due anni è affetto da una malattia sconosciuta che gli ha praticamente tolto la possibilità di reggersi in piedi sulle proprie gambe.
Le sue giornate trascorrono tra le mura di casa e degli ospedali, dove nessun medico ha saputo trovare una soluzione al suo problema. “Malato immaginario” l’hanno definito. E, intanto, le sue condizioni fisiche peggiorano, così come il suo rapporto con la vita, perché, alla sua giovane età, non solo ha perso la possibilità di svolgere delle attività normali, ma si è visto negata la speranza di guarire. Pochi giorni fa, sulla sua pagina Facebook, ha pubblicato un video-appello con più di 25mila visualizzazioni, in compagnia della ragazza, per far conoscere la sua storia e chiedere una mano d’aiuto. La sola possibilità che sembra rimanergli sarebbe quella di un trasferimento all’estero.
“Sono due anni che sopravvivo ad una totale carenza di ossigeno a livello cellulare, come se qualcosa impedisse al sangue di scambiare ossigeno con i tessuti”, scrive su Facebook, “Nonostante i problemi pressori, la tachicardia, la milza ingrossata, i vari problemi cardiologici e tanto altro, i medici non credono alla mia ipossia”.
Un caso analogo si è verificato a Lodi, dove la maratoneta Vincenza Sicari, 37 anni, da un mese è immobilizzata su un letto d’ospedale a Pisa.
Una malattia degenerativa neuromuscolare a cui non è ancora stata trovata una cura nonostante i 3 anni di visite e ricoveri.
“Durante il periodo natalizio ero a Roma, la biopsia parlava di malattia neurovegetativa. Poi il primario mi ha detto che costavo troppo per il servizio sanitario nazionale e che avrei dovuto lasciare il posto libero: a quel punto il mio legale ha fatto la querela, è intervenuta la Procura che ha sequestrato la cartella clinica”.
L’ex atleta dell'Esercito Italiano si sente abbandonata al suo destino che potrebbe portarla alla paralisi totale e alla morte. Quando ha chiamato il comandante per il quale ha gareggiato undici anni, anche di notte a piedi nudi, racconta in un video, lui ha risposto “io non posso fare niente”.
Più volte si è sentita dare della matta da diversi medici che credono che il suo sia solo un problema psicologico e che potrebbe benissimo riprendere a muoversi, ma, Vincenza, non muove più nemmeno la testa.
Anche per lei l’unica possibilità sembra essere un trasferimento all’estero dove ricevere cure adeguate e dare finalmente un nome alla sua patologia.
Gli utenti dei social network esprimono la loro solidarietà e cercano, nel loro piccolo, di dare una mano d’aiuto ai due giovani ragazzi, che da veri sportivi continuano a stringere i denti e a lottare per non dover più sopravvivere, ma rincominciare a vivere.