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Le morti di Genova riusciranno a scuotere le nostre coscienze? L’uomo che si chiama tale, deve rispondere del sacrificio di chi ieri ha perso la vita in quel ponte crollato forse, come in tanti, troppi, altri casi, per imperizia tutta italiana.
Oggi, dobbiamo prostrarci davanti all’altare del genere umano. La ragione del vivere, che alimenta la speranza di un mondo migliore, ha bisogno di severi esami di coscienza e di atti concreti quanto semplici che siano un richiamo alla riflessione, affinché ciascuno di noi, sopravvissuto rispetto al disastro di Genova o ad altri lutti del passato, possa scongiurare di essere in futuro la vittima di turno: non sempre tocca agli altri.
Oggi, Genova e tutta l’Italia piange i suoi eroi. Noi vogliamo che siano tali, per sempre: il lascito della loro morte è la nostra vita.