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"Essendo buona parte della stampa italiana una succursale delle Procure leggo di dietrologi di tutti i tipi che affermano verità falsificate, ad esempio un'affermata condanna per la ricettazione della borsa di Calvi, processo dal quale Flavio Carboni fu definitivamente assolto perché il fatto non sussiste, e che nessuno ha il coraggio di affermare l'unica verità processuale: che Carboni ha subito una ed una sola condanna definitiva, quella per la bancarotta del Banco Ambrosiano".
Lo afferma l'avvocato Renato Borzone, storico difensore dell'imprenditore morto oggi a 90 anni.
"Tutti gli orecchianti se ne facciano una ragione e, almeno davanti alla morte di un uomo, che non era San Francesco ma neppure il mestatore che descrivono, pubblichino almeno una notizia vera senza stare al traino del circuito mediatico giudiziario", aggiunge il penalista.