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Medici e infermieri al lavoro senza sosta nel reparto di terapia intensiva passato da 5 a 17 letti per curare i pazienti covid all' ospedale di Vizzolo Predabissi, 24 Marzo 2020. Ansa/Andrea Canali
"Ieri abbiamo riaperto. Siamo rientrati nel padiglione 13, un piccolo ospedale dedicato solo al Covid-19. Termino una notte allucinante, continui ricoveri, mi sembra di rivedere un film già visto".
Questa la testimonianza del direttore del reparto di pneumologia dell'Azienda ospedaliera di Verona, Claudio Micheletto, resa pubblica tramite un post sul suo profilo Facebook. "Temo che questa notte - dice ancora - si sia innescata una pesante recrudescenza: pronti soccorso strapieni, tante persone con sintomi. Non mi ricordo chi ha detto che il virus era clinicamente morto. Dopo 24 ore consecutive di lavoro forse perdo la memoria".
Le ultime parole del medico sul social erano datate 2 giugno, quando, al termine della prima ondata, la speranza era di poter tornare lentamente alla normalità: "Dopo ottanta giorni - diceva - abbiamo chiuso un reparto Covid, stiamo tentando di tornare a vita normale".