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Oltre 700 migranti in una struttura pensata per ospitare meno di 100 persone. E' emergenza all'hot-spot di Lampedusa dove solo nelle ultime 48 ore sono sbarcati 791 profughi. Una situazione che ha spinto il governatore siciliano Nello Musumeci a chiedere lo stato di emergenza in seguito a un sopralluogo nella struttura.
Il governo regionale intanto ha già inviato il materiale necessario per effettuare i tamponi sugli ospiti del centro, già in quarantena. La Regione ha provveduto a reperire il materiale sanitario, come avvenuto anche per la nave quarantena Moby Zazà, sostituendosi all'Usmaf, l'Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera che avrebbe dovuto garantire la fornitura dei test.
"Il consiglio comunale e il governo regionale hanno chiesto a Roma la proclamazione dello stato di emergenza", ha detto Musumeci. "Ci sono problemi sanitari, problemi sociali ed economici. Abbiamo bisogno di risposte immediate: Lampedusa non può diventare una terra di frontiera. Finora è stata la Regione sostanzialmente a intervenire per colmare le lacune dello Stato, lavoriamo a lungo termine per realizzare una struttura ospedaliera. Ma riteniamo che il fenomeno degli sbarchi debba essere al centro dell'attenzione del governo nazionale". "Il governatore Nello Musumeci è qui a prendere coscienza di quello che sta accadendo, - ha detto il sindaco di Lampedusa Totò Martello - mentre è da tempo che invito il presidente del consiglio Giuseppe Conte a venire a Lampedusa per controllare lo stato di emergenza ricevendo come unica risposta un silenzio assordante. Per questo chiedo ufficialmente che il premier venga con Musumeci o ci convochi a Roma per esaminare la richiesta dello stato di calamità".
Situazione critica anche in Sardegna, al Cpa di Monastir, che ospita attualmente una settantina di algerini. "Gli stranieri entrano ed escono indisturbati" scavalcando il muro del centro "in barba alle regole imposte dalla quarantena, con enormi rischi di carattere sanitario", denuncia il sindacato di polizia Sap. "Sono preoccupata per queste fughe, sia dal punto di vista della sicurezza che da quello sanitario, anche se i migranti in questione sono risultati tutti negativi ai numerosi accertamenti fatti", commenta la sindaca di Monastir, Lusia Murru.