Si tinge di rosa stavolta la manifestazione contro il green pass. Guidata da Nunzia Alessandra Schillirò, vice questore aggiunto della polizia di stato, sospesa dal servizio per aver parlato da libera cittadina di diritti costituzionali e di libertà in una precedente manifestazione, oggi ha arringato una folla di circa 60.000 persone arrivate da tutta Italia. Nandra, come usa autodefinirsi, è stata coadiuvata dalla dottoressa Ferrari, medico, e dall'avvocato Linda Corrias, tutte ormai considerate leader dei cosiddetti no-vax. La dottoressa Schillirò, mostrando il coraggio di un eroina come Giovanna D'Arco, spara a zero contro lo "stato dispotico che comprime i diritti di libertà".

Guida un movimento tutto al femminile chiamato "Venere vincerà" che ha organizzato l'evento e che dal palco di Firenze si sarebbe dovuto collegare a tante altre città d'Italia. Da noi, in Sardegna, è stata scelta Oristano per evidenti questioni logistiche, ma il collegamento non è stato possibile per un sospetto boicottaggio delle linee internet. Stranamente infatti, proprio in quelle ore, dalla piazza fiorentina che si affaccia su palazzo Pitti non era possibile accedere a nessuna rete. Anche la trasmissione della TV Bio Blu, unica emittente interessata alla diretta dell'evento, non ha potuto mandare in onda le immagini dell'intera manifestazione.  

Dal palco di piazzale Michelangelo, la Schillirò dice che pur essendo ammesse solo le donne alla manifestazione, Venere vincerà non è un movimento femminista, ma viene anzi sostenuto da tanti uomini di buona volontà. I quali chiedono il ripristino delle libertà costituzionalmente garantite che questo regime attuale ha compresso con l'introduzione del biasimevole green pass. Il motivo per cui questa volta si è deciso di far scendere in piazza solo le donne rappresenta forse un gesto di sfida nei confronti di questo governo autoritario.

Un guanto lanciato verso il regime, che se osasse far utilizzare gli idranti dai suoi colleghi contro un corteo di sole donne, confermerebbe il decadimento  dell'umana pietà  e farebbe dell'Italia una dittatura che la nostra generazione ha conosciuto solo attraverso i libri di storia. La presenza di sole donne, con tanto di mascherine, scongiurerebbe inoltre la possibilità di infiltrare i soliti spaccatori di vetrine e avere così il pretesto di caricare la piazza.

Probabilmente Nunzia Alessandra ricorda bene le donne di Pietroburgo che l'8 marzo 1917 resistettero alla carica dei soldati dello Zar. Uomini in divisa che non ebbero il coraggio di caricare la folla di madri e operaie inermi, le quali costrinsero in pochi giorni all'abdicazione il Kaiser russo.

Dai microfoni della piazza fiorentina, la vice questore cita Dostoevskij, il quale sosteneva che "solo la bellezza può salvare il mondo", ma sopratutto dice che Venere è un simbolo di amore e dunque di pace. Una pace che estirpi il seme dell'odio, elimini le discriminazioni e lasci libertà di scelta alle persone, a maggior ragione in questa occasione, dove si sperimenta un farmaco di nuova generazione realizzato con tecniche mai usate prima.

La coraggiosa poliziotta invita la platea ad una disobbedienza pacifica, a non utilizzare il green pass per un determinato periodo di tempo, evitando gli acquisti dai colossi Amazzon e Netflix, boicottando i centri commerciali. Un modo per agevolare le piccole attività produttive e lottare pacificamente contro le prepotenze dei grandi della terra, senza mai violare la costituzione però, mai usando la violenza. Mascherine e distanziamento indispensabili secondo la condottiera dei no vax: "si devono portare sia da vaccinati che non". "Anche Fauci", ha dichiarato, "sostiene che chi è vaccinato contagia allo stesso modo dei non vaccinati". Per questo motivo l'iniezione della spike  non può essere considerata "La soluzione". A questi andrebbero accostati vaccini tradizionali, cure tempestive, tamponi salivari.  

La manifestazione di Firenze segue quella del giorno prima a Milano, nella quale l'ospite d'onore è stato Robert Kennedy, nipote del più famoso presidente americano e presidente della Children's Health defense. Acclamato da una piazza gremita, nel suo discorso l'avvocato statunitense definisce una follia la vaccinazione ai più piccoli, ricordando la storia di una bambina americana di 11 anni che dal vaccino anticovid è stata costretta alla sedia a rotelle.

Accusa apertamente i governi di utilizzare il Green pass per un colpo di stato e controllare le vite dei cittadini. Ricorda che questo strumento, definito sanitario, è sotto il controllo del ministero delle finanze. Accusa inoltre la Pfizer di aver ridotto lo studio clinico dei vaccini RNA a soli 6 mesi anzichè i 3 anni previsti, eliminando i placebo che avrebbero dovuto darci il termine di paragone con i vaccinati.

Perché? E' un domanda che dovremo porci in tanti, cosi come dovremo chiederci perché non si fanno i test sierologici prima di vaccinare i giovani, ma anche i meno giovani? Perché non si spinge l'accelleratore sulle cure tempestive? Perché alcuni parlano di disincentivare l'uso dei tamponi? Eppure, quest'ultimo, è l'unico strumento che ti dà la quasi certezza di avere di fronte una persona che non ti contagerà.