Nosr Manlapaz è stata condannata a due anni di reclusione per occultamento di cadavere, con l'accusa di aver aiutato il figlio Mark Samson a nascondere il corpo di Ilaria Sula, la 23enne uccisa a Roma lo scorso marzo. La pena è stata patteggiata con sospensione condizionale, quindi la donna non entrerà in carcere.

Il verdetto, come riporta Il Messaggero, ha suscitato reazioni tra i familiari della vittima. “Per noi non è giustizia questa – ha detto Flamur Sula, padre di Ilaria, come riporta il quotidiano – Siamo rimasti malissimo dopo quello che abbiamo visto e sentito in un processo che dura solo cinque minuti. Parliamo di una persona che ha pulito litri di sangue di mia figlia buttati nel water”.

La madre di Samson si è detta disponibile a incontrare i genitori della ragazza per chiedere perdono, come spiegato dal suo legale: “Ha chiesto scusa fin dalla prima sera ed è pronta a qualunque iniziativa possibile per lenire il dolore della famiglia”. I genitori di Ilaria, tuttavia, hanno espresso dubbi e non intendono concedere il perdono.

Il processo a Mark Samson, sempre come riporta Il Messaggero, inizierà il prossimo 9 dicembre. L’Università La Sapienza, dove la vittima era iscritta al corso di Statistica e l’imputato ad Architettura, si è costituita parte civile: “Ilaria aveva dimostrato grande impegno e interesse nello studio, mentre l’imputato no. Proprio la scoperta che Samson fingeva di avere conseguito gli esami è stato uno dei motivi che ha portato all’assurda uccisione di Ilaria”, ha dichiarato l’avvocato dell’Ateneo.