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Sono passati esattamente due anni da quel tragico 11 novembre 2023, quando la 22enne piena di sogni e speranze, Giulia Cecchettin, fu tragicamente uccisa da Filippo Turetta, il suo ex-fidanzato che non aveva mai accettato la fine della loro relazione.
Un femminicidio che ha suscitato una forte reazione nell'opinione pubblica italiana, non solo per la brutalità dell'atto, ma anche per l'attenzione portata sul tema della violenza di genere.
I FATTI
L'11 novembre 2023 Giulia scomparve nel nulla insieme a Turetta, dopo che lui l'aveva convinta a seguirlo in un centro commerciale con l'inganno di un'uscita. Sette giorni dopo, il cadavere della ragazza venne trovato vicino a un lago, con numerose ferite da coltello.
Le indagini rivelarono un piano attentamente pianificato: secondo quanto dichiarato dalla Procura, Turetta aveva studiato metodi per immobilizzare e trasportare la vittima, indicando una chiara premeditazione che ha portato all'accusa di omicidio aggravato.
IL PERCORSO GIUDIZIARIO
Il 3 dicembre 2024, il tribunale di giustizia a Venezia ha emesso una sentenza di ergastolo per Turetta, considerando l'aggravante della premeditazione. In seguito, Turetta ha preso una decisione inaspettata rinunciando all'appello, stabilendo così la definitività della sua condanna.
LE REAZIONI
La recente tragedia ha riacceso il dibattito sulla questione della violenza perpetrata dagli uomini sulle donne. Un'organizzazione come Differenza Donna ha sottolineato che l'omicidio di Giulia rappresenta un evento traumatico per l'intera comunità e potrebbe segnare un punto di svolta nella lotta alla violenza di genere. In risposta a questa perdita devastante, la famiglia Cecchettin ha deciso di trasformare il proprio dolore in azione concreta: è stata fondata la Fondazione Giulia Cecchettin, che si propone di promuovere la sensibilizzazione nelle scuole e di introdurre programmi educativi sull'affettività come strumento preventivo.

