PHOTO
Ogni giorno in Italia, mille individui si confrontano con la diagnosi di un tumore, e la tendenza è in aumento del 1% annuo. La domanda di assistenza cresce costantemente, ma il sistema sanitario pubblico fatica a rispondere in modo adeguato. I reparti di Oncologia sono in crisi: in una decade, sono stati eliminati 1.103 posti letto e c'è il rischio di una diminuzione del numero degli oncologi, dato che i posti nelle scuole di specializzazione in oncologia rimangono vacanti a causa della scarsa attrattività del settore pubblico. Durante il 26° congresso nazionale dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) a Roma, gli oncologi hanno dipinto un quadro allarmante e hanno chiesto un intervento deciso. Il presidente Francesco Perrone ha dichiarato: "Chiediamo alle Istituzioni maggiori risorse per creare più spazi e assumere personale". Per sostenere il Servizio sanitario nazionale (Ssn), l'Aiom ha proposto un aumento di 5 euro sul prezzo dei pacchetti di sigarette, destinando il ricavato alla sanità pubblica, anche se questa proposta è stata respinta in passato. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha mostrato interesse alla proposta, dichiarando: "Adesso vediamo, valuteremo. Adesso faremo una riflessione insieme". Schillaci ha espresso preoccupazione per l'incremento dei casi di tumori, come il cancro del colon, nei giovani, ma ha assicurato impegno nell'assicurare un accesso equo ai farmaci in tutte le Regioni, un impegno confermato anche dal presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Robert Nisticò. Nonostante i progressi nella terapia che tendono a rendere la malattia cronica, gli investimenti non sono stati all'altezza dell'aumento della richiesta di cure, secondo Perrone. La carenza di personale medico e infermieristico è diventata una vera emergenza, con ampie disparità tra le Regioni, creando ulteriori difficoltà per i pazienti affetti da tumore. La prevenzione è essenziale per cambiare la situazione attuale. In Italia, oltre 200 morti al giorno sono causate da fattori di rischio modificabili, con il 45% dei decessi per tumore dovuti a fattori di rischio prevenibili come stili di vita scorretti ed esposizione ambientale. Tuttavia, l'Italia investe ancora in misura troppo limitata nella prevenzione rispetto agli altri Paesi europei. Per migliorare la qualità di vita dei pazienti, sono necessari interventi su diversi fronti, inclusa l'assistenza psiconcologica e un accesso più rapido ai nuovi farmaci. Nonostante le sfide organizzative, l'oncologia italiana dimostra una notevole resilienza, continuando a svolgere un lavoro eccellente sia nell'assistenza che nella ricerca, come sottolineato da Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom.