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POSSO SPOSTARMI DALL’ABITAZIONE IN CUI ORA MI TROVO? NO!
Infatti, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, il dpcm 22 marzo 2020 quindi l’ultimo) decreta che è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati , in un comune diverso rispetto a quello in cui ci si trova attualmente. Conseguentemente, rispetto al decreto precedente, non sarà consentito rientrare presso il proprio domicilio abitazione o residenza, sempre salvo i casi di estrema necessità o urgenza, comprovati motivi lavorativi o di salute.
CHE COS'È UN NUOVO CORONAVIRUS?
Un nuovo Coronavirus (nCoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell'uomo e di conseguenza risulta difficile dare delle disposizioni univoche e immediate in merito. In particolare, quello denominato SARS-CoV-2 (precedentemente 2019-nCoV), non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina, a dicembre 2019.
COSA È IL SARS-COV-2?
Il virus che causa l'attuale epidemia di coronavirus è stato chiamato "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS-CoV-2).
Lo ha comunicato l'International Committee on Taxonomy of Viruses che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere, famiglia, ecc.).
A indicare il nome un è stato gruppo di esperti appositamente incaricati di studiare il nuovo ceppo di coronavirus. Secondo questo pool di scienziati il nuovo coronavirus è fratello di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2.
COSA È LA COVID-19?
La malattia provocata dal nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata).
Lo ha annunciato, l’11 febbraio 2020, nel briefing con la stampa durante una pausa del Forum straordinario dedicato al virus, il Direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
QUALI SONO I SINTOMI?
I sintomi più comuni di sono febbre, stanchezza e tosse secca.
Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea.
Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata.
La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:
- la saliva, tossendo e starnutendo
- contatti diretti personali
- le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi
In casi rari il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale.
Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.
COSA SI INTENDE PER STRETTO CONTATTO?
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie definisce contatto stretto:
- una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;
- una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di mano);
- una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
- una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
- una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;
- un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
- una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo).
Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima o dopo la manifestazione della malattia nel caso in esame.
GLI ANIMALI DA COMPAGNIA POSSONO CONTRARRE E DIFFONDERE IL VIRUS?
No, al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, abbiano contratto l’infezione o possano diffonderla.
Si raccomanda comunque di lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche dopo il contatto con gli animali.
QUANDO UN CASO È CONFERMATO?
Quando ha ottenuto la conferma di laboratorio per infezione da SARS-CoV-2, effettuata presso il laboratorio di riferimento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) o da laboratori regionali di riferimento che rispondano ai criteri indicati nell'allegato 3 della circolare ministeriale 9 marzo 2020, indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici.
Sulla base delle Ordinanze ministeriali, le autorità sanitarie territorialmente competenti devono applicare ai contatti stretti di un caso probabile o confermato la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per quattordici giorni.
Sarà il Servizio di igiene pubblica territorialmente competente a prescrivere la quarantena, con sorveglianza attiva per un periodo massimo di 14 giorni, dandone comunicazione al sindaco, in qualità di autorità sanitaria territorialmente competente.
COME FUNZIONA L'ISOLAMENTO DOMICILIARE IN CASO DI “STRETTO CONTATTO CON UN CONTAGIATO”?
Il Servizio di igiene pubblica informa il medico di medicina generale/pediatra di libera scelta, da cui il soggetto è assistito, che il soggetto è stato posto in isolamento fiduciario per motivi di sanità pubblica.
Se l’individuo in isolamento condivide lo stesso domicilio con altre persone, anche a loro è raccomandato di osservare le medesime precauzioni, pur non essendo sottoposte al vincolo dell’isolamento.
I Comuni, insieme alla Protezione civile e alle associazioni del volontariato, provvedono a fornire i medicinali eventualmente necessari e i generi di prima necessità alle persone in isolamento.
La persona in isolamento, anche se non ha sintomi, viene istruita dagli operatori sanitari su sintomi, caratteristiche di contagiosità, modalità di trasmissione della malattia, misure da attuare per proteggere gli eventuali conviventi in caso di comparsa di sintomi. L'operatore dà anche istruzioni all’interessato anche di misurarsi la temperatura corporea due volte al giorno (la mattina e la sera).
Il personale sanitario dell'ASL di riferimento provvede a contattare quotidianamente, per avere notizie sulle condizioni di salute, la persona in sorveglianza. Se subentrano sintomi quali rinorrea, tosse, difficoltà respiratorie e rialzo febbrile, verrà effettuato presso il domicilio il tampone oro–faringeo per le indagini di laboratorio e la verifica diagnostica. Nel caso in cui la sintomatologia rilevata sia critica (difficoltà respiratorie e temperatura molto elevata), il Servizio di Igiene pubblica attiva il pronto intervento tramite il 118.
IN CASO DI COMPARSA DI SINTOMI LA PERSONA IN SORVEGLIANZA DEVE
a) avvertire immediatamente il medico di famiglia/pediatra/Servizio di Igiene pubblica
b) indossare la mascherina chirurgica (fornita all’avvio del protocollo) e allontanarsi dagli altri conviventi
c) rimanere nella sua stanza con la porta chiusa, garantendo un’adeguata ventilazione naturale, in attesa del trasferimento in ospedale.