Parlare di startup al femminile in Italia non significa più raccontare eccezioni ma riconoscere l’avanzata di una generazione di imprenditrici forti di un approccio originale, una visione lucida e una grande consapevolezza. Come ci spiega efficacemente lo studio di ExpressVPN, una startup di successo guidata da una donna non nasce dal nulla: è spesso il frutto di esperienze concrete, di un’intuizione che risponde a bisogni reali e di un confronto quotidiano con ostacoli culturali, strutturali e finanziari.

In sostanza, possiamo affermare che una startup femminile di successo nasce dove visione, esperienza personale e competenze si incontrano. Determinazione e resilienza di fronte ai pregiudizi sono gli ingredienti chiave per inserirsi in un ecosistema che, seppur gradualmente, inizia a valorizzare il talento delle donne come risorsa strategica per l’innovazione.

Caratteristiche delle startup femminili di successo

Molte imprese femminili (anche e soprattutto in Sardegna) nascono da una lettura profonda della realtà. Spesso sono le stesse imprenditrici ad aver vissuto in prima persona una mancanza o un’inefficienza di mercato: cavalcarla e trasformarla in opportunità è dunque soltanto il passo successivo. È proprio così che prendono forma startup nei settori dell’educazione, del benessere, del digitale, della salute e così via. Queste realtà si distinguono per una visione ampia, capace di guardare oltre il profitto immediato e puntare su sostenibilità, inclusione e costruzione di relazioni autentiche.

Spesso, un elemento comune alle startup femminili di successo consiste nella capacità di combinare competenze tecniche con una leadership empatica, fondata sulla collaborazione, sulla capacità di ascolto e sulla costruzione di team coesi. Non a caso, secondo diversi studi internazionali, le aziende con leadership femminile tendono a essere più resilienti nei momenti di crisi e più innovative nei processi decisionali.

Come nasce una startup al femminile? L’esempio di Factanza Media

Nonostante il contesto italiano presenti ancora ostacoli significativi – solo il 22,2% delle imprese italiane ha una guida al femminile – le porte del cambiamento sembrano lentamente aprirsi. I modelli di riferimento ci sono e sono fondamentali. Storie come quella di Bianca Arrighini e Livia Viganò, che con Factanza Media hanno costruito un nuovo modo di fare informazione per le nuove generazioni, rappresentano un punto di ispirazione concreto. Factanza nasce da un’intuizione semplice ma potente: rendere l’informazione comprensibile e accessibile per le nuove generazioni. L’idea prende forma tra i banchi dell’università Bocconi, quando due studentesse si sono rese conto che il linguaggio dei media tradizionali risulta spesso distante dal modo in cui i giovani consumano contenuti e dai temi che li riguardano da vicino.

La vera svolta, come racconta la stessa Arrighini, arriva proprio nel periodo della pandemia: l’audience si allarga, la richiesta di contenuti affidabili cresce e le due founder capiscono che il progetto può diventare un’impresa vera e propria. Factanza Media si afferma così come nuovo modello di informazione social: rapido, visivo, affidabile, vicino al linguaggio moderno. Ad oggi, questa startup rappresenta un caso emblematico di innovazione digitale e imprenditoria femminile all’italiana. Ma non si tratta solo di ispirarsi a modelli virtuosi: per le nuove imprenditrici è essenziale fare rete, costruire alleanze, cercare mentori – uomini e donne – e accedere a percorsi di formazione adeguati. Per fortuna l’ecosistema italiano sta facendo progressi anche su questo fronte: si tratta di segnali incoraggianti, che indicano un cambiamento culturale in atto. Investire nel talento femminile rappresenterà sempre più una leva per l’innovazione e la crescita del Paese.