"Dopo il video di Beppe Grillo si è scatenato un derby. Una faziosità dannosa sia per le vittime che per gli indagati, tanto più che si tratta di giovanissimi. Tutta la vicenda, invece, doveva fare riflettere sugli errori fatti e servire da esempio anche ad altri giovani". Parole di Vinicio Nardo, avvocato della seconda ragazza coinvolta nel presunto stupro di gruppo compiuto ai danni di una studentessa italo-norvegese da Ciro Grillo e tre amici nella villa di famiglia del primo in Costa Smeralda.

L'amica della ragazza italo-norvegese è quella che ha subito abusi per le foto oltraggiose che Grillo jr e due dei tre amici hanno scattato mentre lei dormiva. Il legale sottolinea di non parlare a nome della famiglia. "Era scontato che la procura chiedesse il rinvio a giudizio. Un po' meno che lo facesse in tempi così rapidi. Spero non ci si lasci prendere dalla fretta in una vicenda così delicata che richiede ponderazione, riflessione e serenità. Invece c'è stato un attaccamento morboso a questa storia che fa solo un danno a tutti: dalle vittime agli indagati, fino a tutti i ragazzi che sentono di questa vicenda trattata come se fosse un derby".

"Nel processo - prosegue Nardo - si parla di persone vere, reali. Si è scatenata l'ira di Dio e questa attenzione spasmodica non giova al processo e men che meno a persone così giovani, creando anzi un danno sia alle vittime che anche agli indagati", conclude.