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Proseguono le indagini per fare piena luce sulla tragica morte di Sara Di Vita, 15 anni, e di sua madre, Antonella Di Ielsi, 50 anni, avvenuta nei giorni di festa a Pietracatella, in provincia di Campobasso. Entrambe le donne sono decedute dopo aver manifestato sintomi gravi nei giorni successivi alla cena della Vigilia di Natale e, socondo quanto riporta Ansa, dopo due accessi al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Campobasso.
Le indagini
Secondo quanto informa Sky Tg 24, la Procura della Repubblica di Campobasso ha aperto un’inchiesta e ha disposto autopsie e accertamenti tossicologici sui corpi delle due vittime per chiarire le cause precise del decesso, ancora ufficialmente non definite.
Sempre come riporta il quotidiano, nel corso delle attività investigative, gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito rilievi nell’abitazione della famiglia, sequestrato alimenti consumati durante la cena del 24 dicembre e altri prodotti alimentari presenti nella casa. Questi materiali sono stati inviati per analisi di laboratorio con l’obiettivo di identificare possibili agenti tossici o contaminazioni.
L’ipotesi del veleno per topi nei test in corso
Sempre secondo Sky Tg 24, Tra le numerose piste al vaglio degli investigatori non si esclude, in via ipotetica e preliminare, la possibilità che alcuni alimenti – in particolare farine utilizzate per la preparazione dei pasti – possano essere stati accidentalmente contaminati da veleno per topi. Questa ipotesi si basa su verifiche relative a un mulino, di proprietà di persone a loro correlate, dove in passato erano stati effettuati trattamenti di disinfestazione della fauna murina.
Tuttavia, secondo alcune voci qualificate nel settore, come riporta Adnkronos, tale pista potrebbe risultare pochi verosimile una volta completati gli approfondimenti scientifici. Resta fondamentale l’esito delle analisi tossicologiche prima di poter confermare o scartare definitivamente questa o altre ipotesi.
Altre ipotesi e situazione sanitaria
Le autorità sanitarie, compresa l’Azienda sanitaria regionale del Molise (Asrem), secondo quanto riporta Fanpage, sottolineano che la natura della tossinfezione accertata finora rimane incerta: potrebbe trattarsi di una intossicazione alimentare classica, di una contaminazione chimica o di un’altra causa non ancora identificata.
Indagine sugli operatori sanitari
Nell’ambito dello stesso fascicolo, come informa Sky Tg 24, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati cinque operatori sanitari – tra medici del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli e della guardia medica – per verificare la correttezza degli interventi clinici e diagnostici prestati nei precedenti accessi delle due donne prima della tragedia. È fondamentale ribadire che l’iscrizione nel registro non costituisce una accusa provata, ma serve a consentire ulteriori accertamenti.

