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Ci sarà anche la Sardegna al Villaggio Coldiretti, la più grande fattoria in città mai vistache sarà allestita dal 5 al 7 ottobre al Circo Massimo a Roma. 80mila metri quadrati in cui vivere l’emozione della campagna tra le aziende agricole, a tavola con gli agrichef, in sella ad asini e cavalli, tra gli uccelli per imparare l’antica arte del falconiere, nella stalla con mucche, pecore, capre, maiali, conigli e galline, nella capanna dei pastori o nelle fattorie didattiche dove i bambini possono imparare a pigiare l’uva, a impastare il pane o a fare l’orto.
La delegazione sarda sarà composta da Nove aziende presenti con lo zafferano di San Gavino, il pecorino di Osilo, il Fiore sardo, il pane carasau e su pistoccu, l’olio di lentisco, l’agricosmesi, il maialetto, l’agnello di Sardegna Igp, le confetture e su casizzolu del Montiferru.
Presente anche il pecorino etico solidale, frutto dell’accordo di filiera tra i pastori e Biraghi che tanto successo sta ottenendo nel mercato. Il tutto sarà presentato venerdì mattina, all’interno del villaggio, dal presidente e dal direttore di Coldiretti Sardegna , Battista Cualbu e Luca Saba assieme ai dirigenti della Biraghi.
«Il Villaggio Coldiretti che tanto successo ha riscosso nelle prime quattro tappe di Milano, Napoli, Bari e Torino, a Roma sarà contraddistinto dal multiforme e straordinario mondo agricolo italiano. Ci saranno i sapori e saperi di tutte le regioni – ha sottolineato Cualbu -. Sarà una vetrina importante per tutto l’agroalimentare sardo. Un'occasione non solo di vendita per i produttori ma di vera promozione del territorio e di tutta la cultura e saper fare che c’è dietro una forma di formaggio e una sfiglia di pane carasau o un agnello».
«Anche a Roma, come nelle altre quattro tappe dei Villaggi – ha rimarcato Saba – ci sarà un vetrina riservata al Pecorino solidale, al formaggio dei pastori che promuoviamo insieme a Biraghi. Ma ci saranno anche i nostri agrichef a presentare i piatti contadini sardi e una delegazione di giovani che parteciperanno al Villaggio delle idee dove i nuovi agricoltori discuteranno del futuro dell’agricoltura italiana».