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Francesco Pigliaru somiglia all’ex presidente di Consiglio Mario Monti, ma dall’inizio di quella cura dimagrante sono già passati più di due anni.
Il presidente della Regione Sardegna, durante la presentazione del suo programma in Aula, ha affermato che “ci aspetta un periodo di grandi sacrifici”, come a dire che finora non è stato così. Può darsi che il professore abbia anche ragione, in particolare se la sua affermazione è riferita a chi, invece, finora sacrifici non ne ha fatti o ne ha fatti meno degli altri. E siccome, sicuramente, questo è accaduto, ecco allora che Pigliaru dovrebbe quantomeno precisare chi sono, presi anche per fasce o categorie, coloro che devono iniziare a fare un po’ di rinunce per contribuire in prima persona al superamento delle emergenze in cui si trova la Sardegna e l’Italia intera. Tutto ciò perché la frase, di per sé, è a dir poco offensiva se il destinatario della stessa è chi, dopo essere stato dissanguato finora, deve ancora ascoltare messaggi sinistri che portano alla morte. Al di là delle parole “sotto processo”, che dopo essere state pronunciate in modo quantomeno arrischiato, possono anche essere state fraintese o esageratamente considerate portatrici di pessimismo e di rassegnazione, restano i fatti, sui quali il presidente Pigliaru si dovrà subito misurare e dai quali chi ha già dato ed è rimasto senza vesti non sia chiamato in causa per annunciargli che deve morire.