Sarebbe interessante oppure divertente immaginare cosa penseranno i nostri bis bis nipoti della nostra epoca e, nella specie, del fenomeno “berlusconiano” che l’ha contraddistinta ed ancora continua a riempire pagine dei giornali. Gli strumenti che potremo usare, a meno di incontrare sulla nostra strada Merlino con la sua sfera,  sono quelli di trasporre la nostra epoca nel futuro e provare a ricollegare il tutto con il nostro passato.

Oggi una gran parte di Italiani pensa male del Sig Berlusconi, è possibile quindi che i nostri bis leggeranno sui libri di storia di un Presidente del Consiglio che ha pagato tangenti, evaso le tasse, abusato di minorenni e via di questo passo per almeno una trentina di nefandezze che il “mariuolo” avrebbe commesso. “Il mariuolo” ci ricollega al punto dal quale il fenomeno è iniziato. Fu con questo nomignolo che Craxi definì Mario Chiesa il cui arresto scatenò quel terremoto che noi tutti conosciamo come tangentopoli. Terremoto che possiamo definire il nesso causale della discesa in campo del nostro di cui parliamo.

Certo, viste le premesse e poi le vicissitudini, i Nostri bis nipoti non potranno che auto schernirsi insieme ai loro compagni stranieri che continueranno probabilmente a vedere l’Italia come il paese del “volemosi bene” per il quale ci sta tutto. Oggi nel ricordare la sconfitta di Adua del 1896 si sogghigna sornioni pensando a Crispi ed i suoi traduttori per aver dato una montagna di soldi al Negus Menelik e non aver prestato la necessaria attenzione alla traduzione del trattato, il quale per noi avrebbe dovuto instaurare un protettorato mentre per gli Etiopi un semplice gemellaggio. Crispi è ricordato poi per il reato di bigamia (anche lui dotato di alta concentrazione ormonale) per il quale la regina Margherita indignata, si rifiutò di stringere la mano al ministro.

Fu inoltre coinvolto nel grande e noto scandalo della Banca Romana, per il quale fu costretto alle dimissioni. Anziché da una statuetta come il nostro di oggi, Francesco fu colpito al viso da un sasso scagliato da un giovanotto, tal Caporali, che aveva sentimenti simili a quella parte di italiani di oggi che vedrebbe bene al rogo il cavaliere. Crispi però non fù solo quanto sopra riportato ma si distinse per alcune “cosuccie” che oggi diamo per scontato, ma all’epoca in cui Napoleone codificando il diritto privato, paragonava il rapporto di lavoro all’affitto di un cavallo, l’aver instaurato la libertà di sciopero  e di associazione, ha fatto saltare dalla sedia più di un imprenditore schiavista. Inoltre l’abolizione della pena di morte, è un risultato che ancora oggi molti paesi civili non hanno ottenuto.

Ciò che penseranno gli Italiani del domani sarà dovuto anche e soprattutto alle forze che scriveranno la storiografia negli anni a venire. Si sa, chi vince scrive! E chi scrive lo fa con le proprie idee oppure con quelle della forza ideologica a cui appartiene. Noi quarantenni siamo cresciuti con l’idea del partigiano eroe e del repubblichino mostro. “Fascista” è diventato un epiteto dispregiativo buono per tutte le occasioni. Solo da qualche anno qualche autore non fanatico del fascismo (Ndr Giampaolo Pansa) ha fatto breccia in questo pasticcio culturale spiegando ad una grossa parte di Italiani che purtroppo tra gli eroi vi era anche qualche mostro che in quanto ad efferatezza sanguinaria non aveva nulla da invidiare a Kapler ed ai suoi accoliti. 

D’altra parte anche i Repubblichini di Salò non erano tutti squadristi violenti e sanguinari, ma spesso solo giovani spinti da valori morali ed ideali che forse andrebbero maggiormente rispettati.

Pur avendo creato una spaccatura tra gli Italiani, che si sono spesso ritrovati nell’ambito della stessa famiglia divisi da una guerra ideologica e di appartenenza politica(che forse non era neppure la loro) e che solo l’accordo di Yalta ne ha poi indicato la via, la liberazione (o guerra civile per altri) è stata da noi vissuta e studiata per 50 anni ascoltando una sola campana. Una “campanellina” ad onor del vero ha continuato a risuonare, ma era talmente piccola che la ascoltavano solo quei nostalgici che ancora oggi non riescono a disting