Cagliari

CAGLIARI | 362^ Festa di Sant'Efisio

CAGLIARI | 362^ Festa di Sant'Efisio

La Processione e il mese di Maggio

Ogni anno una processione di carri, cavalieri, devoti e pellegrini accompagna il simulacro del Santo Martire Efisio da Cagliari fino a Nora, luogo ritenuto per tradizione lo stesso dello svolgimento del martirio di Sant'Efisio. Questo evento di straordinaria partecipazione popolare, in equilibrio tra fede e devozione, folklore e tradizione, viene vissuto con grande intensità emotiva. Le manifestazioni durano un mese, ma l'apice della Festa è rappresentato dalla Processione del 1° maggio.

La custodia, la tradizione e l'organizzazione dei riti dedicati a Sant'Efisio è a cura esclusiva dell'Arciconfraternita del Gonfalone.

I preparativi della Festa cominciano alla fine di aprile, quando l'Arciconfraternita procede alla vestizione del simulacro. Il 30 aprile la vestizione viene completata con l'aggiunta di ori e gioielli offerti dai fedeli come ex-voto. Quindi il Presidente dell'Arciconfraternita e il Sacrista Maggiore depongono la statua nel cocchio.

La mattina del 1° maggio, Su Carradori, preposto alla guida dei buoi che trainano il cocchio, addobba gli animali con fiori e campanelli. Quindi il Terzo Guardiano a cavallo, accompagnato dalla Guardianìa, si reca al Palazzo Civico. Qui li attende l'Alter Nos, rappresentante del sindaco della città. Insieme si recano alla chiesa di Sant'Efisio dove viene celebrata la "Messa dell'Alter Nos".

Dopo questi complessi rituali civili e religiosi - la vestizione della statua del Santo, la designazione dei Guardiani scelti tra i confratelli dell’Arciconfraternita di Sant’Efisio e dell'Alter Nos -, i Mazzieri, i  cerimonieri del comune e una rappresentanza dell’Arciconfraternita del Gonfalone, accompagnano l’Alter Nos al Municipio per l’investitura da parte del Sindaco.

Successivamente, la statua del Santo, sul cocchio di gala, dalla Chiesa di Sant’Efisio si dirige verso il Municipio scortata dall’Arciconfraternita e preceduta e seguita dai fedeli provenienti da tutta la Sardegna.

La  Processione è aperta dai Cavalieri del Campidano, in sella a cavalli addobbati con coccarde e rosette. Quindi è la volta dei Miliziani, armati di archibugio e sciabole.A seguire  il corpo della Guardianìa a cavallo, in frac nero, cilindro e fascia azzurra ai fianchi. In prima fila, il Terzo Guardiano regge il Gonfalone dell'Arciconfraternita. In frac e cilindro, con una fascia tricolore sui fianchi, procede l'Alter Nos, rappresentante del sindaco di Cagliari.

Quindi procedono i membri dell'Arciconfraternita del Gonfalone, introdotti da un confratello che regge un crocifisso del '700. Due confratelli, chiamati "i Collaterali", hanno il compito di stare ai lati del cocchio durante tutto il percorso della Processione e aprono le porte quando si ferma per consentire ai fedeli di depositare all'interno fiori, offerte, ex-Voto e suppliche.

L’arrivo del cocchio di fronte al Municipio di Via Roma, preannunciato dal suono delle launeddas (tipici strumenti musicali sardi a fiato costruiti con tre canne di giunco) e dai canti religiosi in sardo, è preceduto dalle reliquie custodite dal 151° Reggimento Fanteria “Sassari” ed è salutato dalle sirene delle navi. Parte del percorso processionale è ricoperta da una coltre di petali e essenze profumate: il rituale, in sardo s'arramadura,rappresenta l’omaggio dei devoti al Santo.

Lasciata Cagliari, dopo l’omaggio del Villaggio dei Pescatori, il pellegrinaggio giunge alla Chiesetta di Sant’Efisio di Giorgino per il cambio degli abiti. Vengono rimossi i gioielli e si procede al cambio delle vesti, sostituite da altre più semplici. La statua viene trasbordata su un carro da viaggio, detto "cocchio di campagna".

Il pellegrinaggio prosegue fino a Maddalena Spiaggia, dove i fedeli accorrono dalla vicina Capoterra (anticamente chiamata Villa Sant'Efisio). La terza tappa viene effettuata nella località detta "Su Loi", con la celebrazione di una Messa.

Al tramonto la processione giunge nella Cappella della prestigiosa Villa d'Orri dei marchesi Manca di Villa Hermosa, dove viene officiata la benedizione eucaristica. Al termine il corteo riprende il viaggio e arriva a Sarroch. Il cocchio viene accompagnato fino alla chiesa di Santa Vittoria dove viene celebrata una Messa solenne e qui avviene la sosta per la notte.

Il 2 maggio la processione fa tappa a Villa San Pietro, tappa introdotta durante la Festa del 1943 e poi a Pula, dove l'Alter Nos affida al Sindaco la responsabilità del Rito. Viene quindi celebrata una Messa solenne nella chiesa di San Giovanni Battista. Una sosta davanti al cimitero e un'altra davanti alla chiesetta di San Raimondo e il Santo viene preso in consegna dall'Arciconfraternita e scortato fino a Nora, dove arriva verso le 21. Quindi il simulacro viene deposto in una nicchia.

Per tutta la giornata del 3 maggio avviene la commemorazione del Martire con messe e funzioni. Alle 18 ha luogo la processione lungo il litorale, durante la quale il Santo abbandona il cocchio e viene trasportato in spalla a rivisitare i luoghi del suo martirio.

Il 4 maggio la processione torna verso Cagliari dove entro la mezzanotte avverrà il solenne Rito dello scioglimento del Voto.

Programma dettagliato:

1° MAGGIO

Ore 10.00:

I tradizionali carri del campidano, in sardo tracas, aprono la processione.
Seguono i  coloratissimi vestiti della tradizione sarda: 3500 fedelia piedi con indosso abiti tradizionali provenienti da ogni parte della Sardegna.
Sono 300 i cavalli che, in tre diversi gruppi, partecipano alla: i Cavalieri, i Miliziani, la Guardiania.

Ore 12.00

Partenza di Sant'Efisio attraverso il seguente percorso: 
via Azuni, Piazza Yenne, Corso Vittorio Emanuele, Via Sassari, Piazza del Carmine, Via Crispi, Via G.M. Angioy, Via Mameli, Largo Carlo Felice, Via Roma (lato Comune), Via Sassari (parte bassa) Viale La Playa, Villaggio Pescatori, Giorgino, Chiesa di Sant'Efisio a Giorgino (ore 15:00).
Arrivo alla chiesa di Sant'Efisio a Giorgino viene sostituito il cocchio e vengono fatti indossare al Santo gli abiti da viaggio.
La Maddalena Spiaggia, processione lungo la Strada Provinciale sino al raccordo con Frutti D'oro e sosta con Santa Messa all'aperto nel piazzale antistante la Chiesa di Sant'Efisio a Su Loi.
Breve sosta per i buoi.
Ripresa del viaggio sino a Villa D'Orri dove nella cappella di proprietà dei Marchesi di Villahermosa viene celebrata una celebrazione eucaristica in commemorazione dei defunti.
Benedizione e partenza per Sarroch luogo in cui il santo trascorre la notte nella chiesa omonima.

 

2 MAGGIO
Ore 08:00 - Santa Messa

Partenza per Villa San Pietro.
Processione, messa e partenza per Pula: le autorità municipali, l'Arciconfraternita ed i fedeli attendono il Santo per cominciare la processione lungo il paese.
Messa e Pranzo.
Ore 18:00

Celebrazione della Santa Messa prima della partenza del simulacro per Nora.
Festa davanti al simulacro per commemorare i defunti.
Sosta davanti al cimitero per commemorare i defunti.
Benedizione nella Chiesa di San Raimondo.
Partenza per Nora, sosta del simulacro vicino al comando della Marina Militare, ammaina bandiera e successiva partenza per Nora per la celebrazione della Santa Messa.

3 MAGGIO
Ore 07:30 -Sante Messe fino alle ore 11:00 celebrate dall'ordinario diocesano all'aria aperta.

Ore 18:30 - Processione con il simulacro lungo il percorso che porta agli scavi di Nora per poi rientrare alla spiaggia.
Santa Messa e partenza per Pula.

4 MAGGIO

Ore 08:00 - Partenza da Pula dopo la Santa messa per arrivare a Cagliari alle 22:30 circa.

5 Maggio

Santa Messa.
Pomeriggio dal 5° al 25° giorno Novenario in onore del Santo.
Il 22 maggio si trascorrono 40 ore di venerazione del Santo ed in questa occasione viene letto il rosario che ripercorre tutta la vita di Efisio.
Il giorno 25 maggio si chiude ufficialmente la calebrazione delle festività in onore di Sant'Efisio.

 

 

 

La vita di Sant'Efisio

Secondo la tradizione, Sant'Efisio nacque a Elìa Capitolina, una colonia romana nel seno di Gerusalemme, attorno al 250 d.C. Rimasto orfano del padre Cristoforo, di religione cristiana, fu educato al paganesimo dalla madre Alessandra, di origine aristocratica. Alessandra introdusse il figlio alla corte di Antiochia, presso l'imperatore Diocleziano, il quale lo prese sotto la sua protezione. Efisio si arruolò fra i Pretoriani, diventò ufficiale e fu inviato in Italia per partecipare alla campagna di annientamento dei Cristiani, considerati nemici dello Stato e della legge romana. Qui il giovane ufficiale visse un episodio che cambiò il corso della sua vita: mentre era in marcia verso Napoli (o Brindisi) alla testa del suo reparto, venne disarcionato da un bagliore improvviso. Quindi una voce gli disse: "Sono il Cristo, colui che tu perseguiti". E sul palmo della sua mano destra si impresse una croce.

In seguito a questo evento prodigioso Efisio decise di convertirsi alla fede cristiana e si fece battezzare a Gaeta. Quindi venne trasferito in Sardegna per contrastare gli Iliesi, le popolazioni ribelli dell'interno: prima prese servizio a Tharros, quindi presso il comando militare di Nora. Nonostante gli editti anticristiani emanati da Diocleziano, Efisio cominciò a diffondere pubblicamente il Vangelo e radunò attorno a sé un gruppo di seguaci. Non solo: scrisse all'imperatore e lo esortò ad abbandonare i falsi dei e a convertirsi alla nuova religione. Per questo motivo venne convocato a Cagliari presso il governatore Iulio, il quale gli intimò di tornare nei ranghi.

Efisio rifiutò decisamente di abiurare la fede cristiana, atto che obbligò il governatore ad arrestarlo e imprigionarlo in una cella ricavata da una caverna, nel luogo in cui oggi sorge la chiesa a lui dedicata a Stampace. Qui venne flagellato, bastonato, scarnificato e bruciato con tizzoni ardenti. Tuttavia, né le torture, né la madre Alessandra fatta intervenire dalla corte imperiale, riuscirono a farlo recedere.

Il nuovo governatore Flaviano ordinò che Efisio fosse bruciato vivo quale esempio per tutti i Cristiani, ma le fiamme del rogo si riversarono sugli stessi carnefici. Allora Flaviano dispose la decapitazione per spada, da eseguirsi lontano dalla città per timore di insurrezioni a difesa del martire. La condanna fu eseguita sulla spiaggia di Nora il 15 gennaio del 286 (o, secondo altre fonti, nel 303).

Si tramanda che prima dell'esecuzione Efisio abbia formulato questa preghiera:
"Ti prego, Signore, di proteggere la città di Cagliari dall'invasione dei nemici. Fa che il suo popolo abbandoni il culto degli Dei, respinga gli inganni del Demonio e riconosca Te, Gesù Cristo Nostro Signore, quale unico vero Dio. Fa che i malati che pregheranno sul luogo della mia sepoltura possano recuperare la salute, e chiunque si trovi in pericolo nel mare o minacciato dagli invasori, tormentato dalla fame o dalla peste, dopo aver invocato me, Tuo servo, possa essere condotto in salvo."

FONTE cagliariturismo.it

Correlati

Il nuovo shop di Sardegna Live

SardegnaLive mette in vendita una serie di prodotti tipici dell’Isola, scopri i cesti regalo, i prodotti per il corpo ed i gadget nel nostro shop online.

Scopri lo shop