Ben ha nove anni, una famiglia complicata e tanta voglia di scappare. Quando la madre lo costringe per l’ennesima volta a recarsi dal vicino, del quale Ben ha un terrore folle, il bambino decide di ribellarsi. Nascosto nell’abbandonata soffitta di casa, osserva la propria famiglia passare dalla disperazione alla rassegnazione, ascolta i loro discorsi, ne scopre molti segreti e sono segreti terribili che riguardano un passato non troppo remoto. Fortissimo il desiderio di vendetta e di riscatto verso una madre il cui egoismo sconfina nella spietatezza, un padre affettuoso ma debole, una sorella disinteressata…

 

 

Una storia comune in cui, entro certi limiti, molti possono rispecchiare le paure e le insicurezze tipiche dell’infanzia, spesso legate ad un rapporto difficile con la famiglia. I numerosi risvolti inquietanti della vicenda sono amplificati dal fatto di essere ambientata nel luogo più accogliente e più sicuro che ci sia, la propria casa, tra le persone che più di ogni altre dovrebbero proteggerci ed amarci.

In questo contesto familiare e quotidiano si insinua un orrore difficilmente comprensibile, soprattutto agli occhi di un bambino di nove anni. La storia scorre come un fiume in piena, impossibile da prevedere, che pagina dopo pagina tiene letteralmente col fiato sospeso. Sembra di assistere alla proiezione di un film del terrore quando lo spettatore, specialmente nel finale, socchiude gli occhi per sottrarsi ad uno spavento improvviso che lo attende dietro ogni ansiogena scena.

L’architettura narrativa è piuttosto elaborata, in cui nessun dettaglio è lasciato al caso. Solo alla fine, una volta raggiunta la vetta, sarà possibile ammirare la visione d’insieme di un raffinato rompicapo.

Benjamin è il primo romanzo dell’argentino Federico Axat, che vede la luce dopo quattro anni di intenso lavoro.

Chiare le influenze cinematografiche, che non appesantiscono ma attribuiscono maggiore contemporaneità agli eventi descritti e le ispirazioni Kinghiane dell’autore in una combinazione che vince la sfida dell’originalità e regala la tensione allo stato puro.

 

Daniela Angius