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A volte, anche una parola di troppo sarebbe meglio evitarla. Non è accaduto con il cartello del Comune che vieta di appoggiarsi alle ringhiere recentemente installate sui bastioni del centro storico e di avvicinare i bambini incustoditi alle stesse. Si è trattato sicuramente di un refuso, perché come non sorridere al pensiero che un estraneo, come prima cosa da fare, si preoccupi di avvicinare un bambino trovato “incustodito” alle criticatissime e precarie, visto che non ci si può neanche appoggiare, protezioni metalliche?
Finito di sorridere dopo aver letto il cartello, tutto potrebbe finire lì, salvo pensare alla superficialità con cui è stato commesso l’errore. La stessa leggerezza che, spesso, sta alla base delle azioni concrete ma sbagliate, come probabilmente l'idea di installare delle ringhiere che, per quanto provvisorie (ma non si sa fino a quando), litigano con un contesto ambientale che si sente giustamente offeso. Perché bisogna dare per scontato che le misure urgenti e necessarie siano incompatibili con l'estetica?
Magari, quella delle ringhiere, preferite alle transenne che sanno troppo di provvisorio, è un'altra storia.